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Rsa Mons. Messina, speranza e benessere nel cuore dell'Aspromonte


Rossana Panarello

SANT'EUFEMIA D’ASPROMONTE - In un dolce palazzo d’epoca, nel cuore dell’Aspromonte, dal 2003 ha acquisito spessore e forma una ricerca rigorosa che mette al centro la persona assistita con la sua dignità, alla quale viene garantito un supporto altamente qualificato perché possa ritrovare un proprio equilibrio psico-fisico. E’ un modello di assistenza sanitaria a misura d’uomo, che si traduce in realtà a due passi da un campanile che scandisce lo scorrere del tempo. Un “laboratorio di idee nella gestione di pazienti con fragilità”, per usare le parole di Rossana Panarello, direttrice generale della Residenza sanitaria assistenziale “Monsignor Professor Antonino Messina”. Prima rsa divenuta operativa nella provincia di Reggio Calabria, con 21 posti accreditati la struttura garantisce personalizzazione del servizio per un “ingresso dolce” in un microcosmo composto dai vari ospiti e da un’equipe multidisciplinare, una piccola comunità in cui ritrovare la dimensione della socialità dopo l’aggravamento di patologie croniche, o per un “ritorno dolce” a casa. La dolcezza con cui i pazienti non più autosufficienti vengono assistiti, forse, è l’elemento caratterizzante di questo piccolo gioiello dell’ospitalità extraospedaliera, in cui la funzionalità e il comfort degli ambienti convivono con la gradevolezza. Nulla è lasciato al caso, e la cura maniacale del dettaglio emerge sia nelle attività svolte, con particolare riferimento a innovativi progetti personalizzati che privilegiano la multidisciplinarietà dell’intervento, sia nella predisposizione di giardini esterni ed interni, angolo caffè, terrazze attrezzate, bagni assistiti, cappella per il culto, perfino un piccolo centro benessere. L’approccio Snoezelen per la stimolazione sensoriale qui è di casa. Diverse figure professionali, tra cui uno psicologo, lavorano vis-a-vis con il paziente, che viene letteralmente coccolato, tra schiume eteree, aromi floreali, musiche e luci dedicate in una stanza appositamente oscurata, perché possa, migliorando il proprio benessere, in un ambiente attraente, recuperare memoria a breve termine o apprendimento implicito. Non solo stanza multisensoriale ma anche bagno e palestra Snoezelen, all'insegna dell’approccio multidisciplinare.

Parliamo, infatti, di pazienti con disabilità mentali, talvolta gravi, che vengono condotti verso la riorganizzazione del loro rapporto col mondo esterno. Un unicum, non solo nelle aree interne e nella provincia di Reggio Calabria.

Ma diamo uno sguardo all'ampio ventaglio delle prestazioni offerte. A cominciare dall'assistenza medica, garantita attraverso la presenza di vari specialisti. Dal medico responsabile al direttore sanitario al geriatra ad altre figure che, al momento dell’ingresso del paziente, predispongono un Pai (piano assistenziale individualizzato) subito illustrato ai familiari dell’ospite e/o all'ospite al fine di un pieno coinvolgimento nel percorso intrapreso. Per poi passare all'assistenza, erogata h 24 da operatori qualificati che, oltre a supportare gli ospiti in tutte le attività pratico-operative quotidiane (dal riordino dei letti al cambio della biancheria), partecipano ad attività di animazione e socializzazione. Ma è il servizio riabilitativo la mission della Rsa: recupero delle capacità motorie, programmi multidisciplinari, corretta applicazione delle procedure di mobilizzazione. Un ruolo altrettanto importante viene occupato dalle attività di animazione, fronte su cui si gioca la sfida della qualità. Qui la Rsa di S. Eufemia d’Aspromonte ha davvero una marcia in più. Educatori professionali sono costantemente impegnati a favorire la socializzazione degli ospiti, con l’organizzazione di eventi, ai quali possono partecipare anche i familiari degli assistiti, e l’attuazione di terapie multisensoriali. Dalla pet therapy alla musicoterapia, dagli incontri di gruppo ai laboratori in cui gli ospiti recuperano manualità e patrimonio cognitivo. Non solo giochi, ma attività recitativa, artigianato e giardinaggio. Interventi, insomma, che vanno ad arricchire e coadiuvare le terapie più tradizionali, senza dimenticare l’assistenza psicologica.

Rsa Mons. Messina

“Non anni alla vita ma vita agli anni”, ripete come un mantra la direttrice Panarello. “Ogni giorno – spiega – grazie a un complesso lavoro di equipe si attuano e si sperimentano protocolli e procedure tese a migliorare la qualità della vita dei pazienti nel rispetto della loro dignità”. Una tipologia di servizi unica in un territorio depresso, che si scontra con le contraddizioni della riforma del Welfare. “Oggi le piccole strutture vengono viste come non produttive di efficienza, eppure bisognerebbe pensarle nei contesti in cui si trovano e consentire loro di rendere ulteriori servizi come punti di riferimento importanti nel territorio al fine di scongiurare una visione ospedalocentrica del sistema”, dice la direttrice. Il riferimento è al “ruolo più importante” che “le piccole strutture potrebbero assumere anche al fine di contrastare problematiche come lo spopolamento delle aree interne e a vantaggio del riequilibrio dei servizi, ricostruendo tutta una serie di attori dalle farmacie al 118”. Insomma, “Oggi più che mai dall'entroterra arriva l’esigenza di un sistema socio-sanitario integrato capace di offrire in maniera uniforme più servizi ai cittadini indipendentemente dalla posizione geografica e dalla viabilità”. Sarebbe “l’unico strumento per riequilibrare le offerte dei servizi nel territorio rispetto all'ospedalità che per un discorso di razionalizzazione della spesa viene dislocata in contesti urbani”. Nella speranza che chi di dovere ci senta. Perché la realtà è drammatica. “In una provincia come quella di Reggio, con pochi posti letto e servizi più bassi rispetto agli standard, sopportiamo la riduzione del budget nonostante i posti letto vengano tutti occupati, né è mai stato rimodulato il budget, contrariamente a quanto avviene in altre regioni”.

Il servizio, nonostante la drammatica realtà, è però in continua evoluzione alla Rsa “Messina”. L’elevato livello di qualità lo si può constatare a occhio nudo perché, all’insegna della massima trasparenza, là “le pareti sono di cristallo”.


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