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Crotone, mobilitazione per Medicina nucleare sospesa

«CHIUDE il reparto di medicina nucleare al San Giovanni di Dio di Crotone, ad oggi si parla di una chiusura temporanea, ma tenendo conto della triste situazione in cui versa il settore sanità calabrese, il pericolo che la chiusura del reparto possa pian piano diventare definitiva c’è». Lo afferma, in una nota, Maria Adele Bottaro, portavoce provinciale di FdI. «Allo stato attuale il commissario facente funzioni dell’Asp, Maria Berardi sostiene che i locali sono inidonei e che è a rischio la salute degli utenti e di chi vi lavora e c’è l’esigenza di rimodernare i locali e le attrezzature, ma non possiamo non vigilare su questa nuova realtà - prosegue Bottaro - Si rileva inoltre la mancanza di medici disposti a lavorare nelle postazioni delle guardie mediche, per cui in molti comuni della provincia non si può contare su un servizio costante, fondamentale per una popolazione per lo più anziana e in tanti casi lontana dal presidio ospedaliero. Non c’è settore in questa provincia che funzioni - aggiunge la portavoce di FdI - il 5 novembre 2016 grazie ad una nostra iniziativa di partito davanti l’aeroporto Sant’Anna è nato un comitato di cittadini che ha lottato per far sì che l’aeroporto fosse riaperto, anche ora siamo pronti a scendere in piazza e a fare da apripista. Dopo le passate esperienze chiediamo che insieme alla gente comune scendano in prima fila i sindaci perché davanti al diritto alla salute non c’è partito politico che tenga. I primi cittadini hanno il sacrosanto dovere di difendere i paesi che amministrano e tutelare le comunità che li hanno eletti, per cui ci si augura una partecipata conferenza dei sindaci indetta per lunedì 17 giugno con una presa di posizione decisa oltre che unanime. Gli utenti nel frattempo saremo distribuiti negli ospedali dove il servizio di medicina nucleare è attivo, e accadrà che per una scintigrafia andremo a Reggio Calabria. Abbiamo bravi professionisti, operatori medici e paramedici seri che lavorano in strutture carenti dei servizi primari ma che riescono a raggiungere ottimi risultati - conclude - la politica e i manager preposti operino in sinergia per garantire ciò che è normale e prioritario per eliminare un disagio sociale e migliorare la qualità della vita dei cittadini».  

Sulla problematica le parlamentari M5S Margherita Corrado e Elisabetta Barbuto hanno incontrato il commissario regionale Saverio Cotticelli. “In particolare per quanto attiene la

medicina nucleare è stato sottolineato come l’utenza sia

costituita, per lo più, da pazienti oncologici ed in quanto tali

estremamente fragili la cui salvaguardia va adeguatamente

tutelata, non essendo ipotizzabile per gli stessi che già vivono

il dramma della patologia, un ulteriore disagio costituito da un

allontanamento dalla propria città solo per l’esecuzione di un

esame strumentale” – è detto in una nota.

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