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Articolo Uno chiede una commissione d'inchiesta sulla sanità in Calabria

CATANZARO – Una commissione parlamentare d’inchiesta sulla Sanità in Calabria. E’ la proposta di Articolo Uno, che la motiva in questi termini. “Esiste in Calabria una grave situazione di disordine e di incertezza finanziaria si è assistito ad un sistemico saccheggio di risorse delle Asp del quale si sono occupate anche indagini giudiziarie che avrebbero accertato casi di doppi pagamenti e transazioni false. Cosi come non è comprensibile come si sia ancora in ritardo rispetto al rientro del 

debito al 2012 con il dubbio che non si abbia neanche la consapevolezza dell’ammontare del debito. Problematiche evidenziate dal fatto che tra il 2016 e il 2018 si sono insediati di 500 commissari ad acta che ha comportato persino un incremento del debito originario. Gli stessi compiti di controllo sono venuti meno causando danni enormi all’Asp come avvenuto nella certificazione di debiti non dovuti che ha dato vita per esempio alla

​BAd Bebt Entity a Catanzaro che tra il 2010 e il 2014 ha pagato i debiti delle Asp che in molti casi sembrerebbero sospetti. Così come sembrerebbe che sussistano ragioni fondate per ritenere che Aziende sanitarie in Calabria si possano essere concentrati poteri e collusioni affaristiche e di condizionamento mafiose, si tratta di aspetti inquietanti che devono essere indagati e accertati anche attraverso una azione parlamentare finalizzata ad una inchiesta che accerti lo stato della sanità in Calabria. 

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