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Cuzzupi (Ugl): La salva precari non servirà a niente

  • Immagine del redattore: Uneba Calabria
    Uneba Calabria
  • 7 ott 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

CATANZARO - «Gli ospedali continueranno a

rimanere senza medici ed infermieri. Questo è il risultato

ottenuto dal Consiglio regionale, che non è riuscito a partorire

altro che una legge salva precari che non salverà nessuno

perché in materia le decisioni finali spettano comunque al

Commissario Cotticelli e, in ogni caso, una Regione in regime di

commissariamento non può assumersi questi oneri di spesa». Il

segretario generale della Ugl Calabria, Ornella Cuzzupi,

"stigmatizza, ancora una volta - è detto in un comunicato - la

scellerata amministrazione del settore da parte della nostra

classe dirigente».

«La legislatura - sostiene Cuzzupi - è ormai agli sgoccioli e

tutto è ancora fermo allo scontro tra Giunta e Commissario sul

quale si è avvitata la gestione del comparto negli ultimi cinque

anni. E se è vero che la gestione commissariale non ha dato i

frutti sperati, soprattutto in termini di qualità di servizi,

Lea, contenimento della spesa e costituisce un’esperienza da

superare, il Governo regionale non può nascondersi dietro a un

dito. Il governatore, durante l’ultima seduta del Consiglio

regionale, ha affermato di avere avuto una positiva

interlocuzione con il ministro Speranza, ma che per i precari

sarebbe stato necessario aspettare i 'tempi parlamentarì per

arrivare ad una soluzione. Ed allora ecco la forzatura per

provare a salvare il salvabile, con un occhio ben attento alle

logiche elettorali che hanno sempre costituito l’unica bussola

per la politica nella gestione della sanità».

«Il provvedimento approvato dall’Aula - dice ancora il

segretario dell’Ugl della Calabria - verrà quasi sicuramente

impugnato dal Governo, ma intanto il bacino elettorale dei

precari è stato soddisfatto. E poi qualcuno dovrebbe spiegare

come mai un’emergenza di questo tipo che coinvolge migliaia di

medici, infermieri e tecnici che mandano avanti le strutture

sanitarie calabresi ogni giorno, sia stata messa in agenda così

tardi. L’interlocuzione con il Governo non poteva cominciare

prima? Il neo ministro Speranza non avrebbe potuto fornire

risposte immediate? La sensazione è che anche questo nuovo

Governo affidato a Giuseppe Conte non abbia alcuna

considerazione per la nostra Regione, così come non lo ha avuto

il primo, che con il decreto 'salva Calabrià non ha prodotto

ancora oggi nessun risultato tangibile. L’Ugl, dai vertici

nazionali a quelli locali, si batterà in ogni sede per tutelare

i diritti di lavoratori indispensabili per il funzionamento

degli ospedali e delle strutture sanitarie calabresi e quindi

per la stessa tutela del diritto alla salute dei cittadini che,

purtroppo, in numero sempre maggiore sono costretti

all’emigrazione sanitaria anche per la cura di patologie non

gravi». 

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