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Saragó (Anaao Assomed): Rischio salasso per i medici del 118

CROTONE - “Continua l'opera di distruzione del Sistema sanitario regionale pubblico calabrese. Infatti dopo la chiusura di ospedali, di posti letto, l'assenza di un reale piano di assunzioni di personale sanitario, del fantomatico Decreto Calabria, ed il recente gemellaggio con il Veneto per la riorganizzazione della chirurgia calabrese (Nemo profeta in patria!!) ora è la volta del Suem 118 o meglio del personale medico del 118”. Lo denuncia Antonio Saragò, segretario aziendale e consigliere nazionale di Anaao Assomed. “I medici del sistema di urgenza ed emergenza calabrese assunti in regime di convenzione (la stessa dei medici di famiglia e della guardia medica) rischiano di dover restituire all'erario una media di 50-60 mila euro oltre che una decurtazione (già operativa) di circa 1000 euro nella retribuzione mensile – prosegue - La causa di tutto questo è una confusione interpretativa (all'italiana!) di una norma contrattuale regionale (art.29 Air) Il rischio concreto e che il personale sanitario, già carente, abbandoni il servizio di 118 per attività più remunerative e sicuramente meno rischiose e stressanti. Il risultato complessivo di questa vicenda ,se non risolta, sarà la scomparsa di un pezzo fondamentale di sanità pubblica. E' doveroso sottolineare, che l' urgenza è una situazione clinica che non consente di scegliere dove curarsi e che in condizioni di necessita' un medico a bordo di una ambulanza fa la differenza! Mi auguro – conclude - che la politica regionale si svegli da questo lungo letargo e dignitosamente si faccia carico dei problemi della sanità calabrese, problemi che attendono una soluzione da ormai tanto, troppo tempo”. 

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