Upi e Anci chiedono di far parte della task force

CATANZARO - «In rappresentanza dell’Upi e
dell’Anci, noi che rappresentiamo i territori, chiediamo alla
presidente della Regione, Jole Santelli, di partecipare alla
task force economica che sta nascendo in queste ore per
occuparci della questione economia relativa all’emergenza
Covid-19 che potrebbe mettere in crisi tutte le aziende
produttive della regione». È quanto ha dichiarato in
videoconferenza il presidente dell’Upi e della Provincia di
Catanzaro Sergio Abramo.
«Gli enti locali - ha spiegato Abramo - che rappresentano sul
territorio l’intera popolazione hanno il diritto e il dovere di
poter partecipare come attori principali soprattutto dopo la
proposta da parte del Governo di sostenere con 27 miliardi circa
l'economia a livello nazionale. Molte Regioni hanno cercato di
chiedere all’Europa di poter sostenere la propria economia
autonomamente, ma probabilmente non ci stanno riuscendo».
Abramo al riguardo ha precisato come «i fondi stanziati anche
se tanti, non potranno mai essere sufficienti per tutto il
fabbisogno della nazione: l’Istat ha censito solo in Calabria
109mila imprese, la maggior parte piccole e medie imprese che
operano nel campo del servizio e del commercio che necessitano
di intervento a sostegno per i mesi di chiusura e di mancata
attività. I lavoratori dipendenti del settore privato
interessati da questa emergenza che rischiano il posto di lavoro
sono circa 100mila, il 20% degli occupati assoluti in Calabria,
con una media di due unità lavorativa per ogni impresa
interessata. Il decreto 'Cura Italià prevede una serie di
interventi a sostegno per le imprese che non potrà essere
applicata a causa delle ingenti somme a tutto il territorio e a
causa della maggiore emergenza che c'è al Nord. Il rischio è
quello di lasciare insoddisfatte le imprese calabresi».
Per il presidente provinciale «sarà, dunque, necessario
attrezzarsi con interventi locali in carenza evidente di
interventi nazionali».
Da qui la necessità di pianificare delle azioni specifiche
con la Regione che dovrebbero integrare quelli nazionali
mettendo in campo risorse significative che oggi sono a
disposizione della Programmazione regionale per quanto riguarda
il Por, i Pac. «Siamo d’accordo - ha detto Abramo - alla
rimodulazione del Por Calabria che corrisponde alla destinazione
di un pacchetto significativo di risorse per cercare di
risolvere questa crisi dovuta all’emergenza Coronavirus. Il Por,
infatti, se andiamo a guardare i dati, rispetto alla dotazione
iniziale di oltre 2 miliardi, presenta una spesa effettiva pari
al 27%. Si registrano, anche, mancate procedure di attivazione
di oltre 300 milioni di euro che potrebbero essere disponibili
allo scopo. Stessa cosa vale per i Pac che presentano una
disponibilità di 720 milioni per il 2014/2020, ma l’utilizzo
delle risorse è pari al 50%».
Abramo ha chiesto un tavolo tecnico tra Regione, enti locali
e partenariato sociale «per ridefinire la rimodulazione del
Por».