I presidenti degli Ordini provinciali dei medici alla Santelli: Tutelare sanitari e pazienti

CATANZARO - I cinque presidenti dei Consigli degli Ordini provinciali dei Medici Chirurghi della Regione Calabria, in rappresentanza dei 18.000 professionisti iscritti, sollecitano il governatore Jole Santelli ad un confronto. La richiesta di un incontro con il presidente della Regione Calabria, inoltrata da tempo, è stata finora ignorata. Esprimendo rammarico, i presidenti degli Ordini dei Medici di Cosenza, Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria chiedono chiarimenti sull'ordinanza del presidente della Regione del 24 aprile avente ad oggetto “Disposizioni relative alle prestazioni di specialistica ambulatoriale”. I medici ricordano come sia necessario pianificare la strategia anti-contagio in vista della Fase-2 che vedrà tutti gli operatori sanitari ancora più esposti.
“In molti ambiti territoriali - denunciano i cinque presidenti degli Ordini provinciali dei Medici nella missiva indirizzata a Jole Santelli - si verificherà l’impossibilità di poter corrispondere alla domanda per ogni tipologia di prestazioni in tempi ragionevoli, anche considerando i carichi di lavoro aggiuntivi derivanti dalla pregressa domanda sospesa e non soddisfatta, nonché da quelli indotti dalle stesse attività svolte. La consapevolezza che al momento, e chissà per quanto tempo ancora, si sia adottato un sistema ove il privato puro e convenzionato lavori di fatto in regime di esclusiva, rende ancor più auspicabile un incontro istituzionale, per chiarire quali siano i piani ed i programmi che la Regione intende adottare al fine di poter restituire, per step, ma in tempi brevi, le strutture pubbliche, compresa la specialistica ambulatoriale alla loro mission, attraverso un progetto di adeguamento anche degli organici per la messa in atto di tutti i requisiti necessari, per come richiesto, ed al pari delle strutture private, per la necessità di dare, finalmente, seguito all’effettuazione dei tamponi in tutta la regione a tutto il personale pubblico e privato nonché la previsione di un programma permanente di verifica e monitoraggio dei requisiti di cui all’allegato 1 dell’ordinanza 35/2020 sia a garanzia dei cittadini che dei professionisti”.“È a tal fine che ribadiamo la disponibilità ad una collaborazione operativa. In tale ottica si rende altresì necessario programmare nel tempo un ridimensionamento negli ospedali della rete regionale dai reparti Covid allestiti con il sacrificio delle altre specialistiche, nonché delle intere strutture, in quanto ha dato e dà impedimento alla prosecuzione e sviluppo delle attività di più propria competenza ospedaliera in termini sia di diagnosi, che di cura e follow-up, anche posto che il riavvio delle attività di screening poco senso avrebbero in assenza di conseguenziali prese in carico complete (diagnostiche, interventi chirurgici, ecc.). Gli Ordini dei Medici della regione Calabria - propongono rivolgendosi al presidente della Regione Calabria - sollecitano il potenziamento dell’offerta assistenziale e di ricerca nel campo delle malattie infettive, approfittando della spinta e dei contributi correlati alla pandemia Covid-19, attraverso l’istituzione di un Centro Unico Regionale Covid nell’area centrale della Calabria, considerato che a Catanzaro è presente l’unica facoltà di Medicina e Chirurgia e due ospedali hub: Pugliese-Ciaccio e Policlinico Mater Domini. Un centro per coniugare ricerca, formazione e assistenza, interagire con tutti gli altri ospedali hub e spoke e la sanità territoriale della regione. Un modello innovativo che coinvolga tutte le competenze specifiche e le migliori energie”.