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Aggressioni negli ospedali calabresi, caso al vaglio di due ministri


COSENZA - «Situazione allarmante quella delle aggressioni ai medici negli Ospedali pubblici della Calabria che sono state oggetto di una serie di programmi radiofonici su NOIRadio.EU, la Web Radio del Movimento NOI. In poco più di dieci giorni due gravissime aggressioni nel Pronto

soccorso di Cosenza e in quello di Cetraro dove, un uomo con passamontagna e bastone, ha minacciato il corpo sanitario». E' quanto si legge in una nota congiunta del sindacato Sul e del

Movimento Noi che sollecitano il ritorno della polizia nei Pronto soccorso.

«Entrambe le aggressioni - prosegue la nota - sono avvenute a carico di donne, cosa che rivela la maggiore pericolosità delle situazioni che si vanno a creare. Già pronte le lettere che giungeranno sul tavolo del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, del ministro della Salute Roberto Speranza, dei Prefetti e del presidente della Regione Calabria Jole Santelli, con le quali si chiede il ripristino del personale di Polizia di Stato nel Pronto soccorso, fermo restando i servizi di guardiania privati che hanno scopi complementari. Consapevoli della grande situazione di stress che colpisce la popolazione nel dopo Covid19, ma anche a causa delle difficoltà economiche che pesano su decine di migliaia di cittadini demoralizzati, spazientiti e divenuti poco tolleranti, ma anche della questione

'sanità' che in Calabria è divenuta rovente, si ritiene, però, di dovere garantire la massima sicurezza al personale medico che fino a ieri è stato ritenuto eroico per avere fronteggiato il Covid19, e oggi si rischia di mal ripagare perché fortemente esposto sul luogo di lavoro».

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