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La questione Calabria agita il Governo ma per il ministro il nodo sono i 700 milioni non spesi


ROMA - Agita la maggioranza la nomina del commissario alla sanità in Calabria. Dopo la cacciata tra le polemiche di Saverio Cotticelli, nominato dal governo Conte 1, arriva come una doccia fredda il video “negazionista” di alcuni mesi fa di Giuseppe Zuccatelli, incaricato in tempi lampo di sostituirlo. Sabato notte in Consiglio dei ministri, dopo il via libera dei capi delegazione dei partiti al governo, la scelta viene ufficializzata al tavolo del Cdm. Ma lo spezzone che rimbalza sui social in cui Zuccatelli spiega l’inutilità delle mascherine, sembra riaprire il fronte. Il ministro Roberto Speranza rivendica il decreto approvato in settimana proprio per rilanciare la sanità in Calabria e difende la competenza di Zuccatelli, dichiarando chiusa la vicenda con le scuse del neo commissario. Ma a sorpresa attacca la scelta il segretario di Sinistra italiana e deputato di Leu Nicola Fratoianni. E dalle fila dei partiti della maggioranza trapelano distinguo e imbarazzi.

La scelta formalmente è stata adottata in Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri di concerto con Speranza. Nulla trapela da Palazzo Chigi. Ma il giorno dopo nessuno degli alleati difende Zuccatelli. Iv spiega di aver solo preso atto della decisione. Una parte del M5s è in rivolta e propone la nominadi Gino Strada. Peppe Provenzano, ministro Dem che subito dopo il Cdm aveva rivendicato la scelta, definisce Zuccatelli «preparato e

operativo» ma lo invita subito a chiarire. L’indicazione, secondo diversi ambienti politici, viene da Leu anche perché il commissario è politicamente vicino al partito di sinistra. Ma proprio da Leu arriva la presa di distanze più esplicita: «Capisco l’urgenza ma così non si può fare. Si intervenga subito», attacca Fratoianni. Speranza resta l’unico a difendere apertamente il neocommissario ma i dati sul virus impongono alla maggioranza di tenere i toni bassi. E di sperare che la polemica passi perché le urgenze sono molte e riguardano tutta l’Italia. Nelle prossime ore sono attesi i dati del nuovo monitoraggio e le eventuali ordinanze del ministro Speranza sulle nuove zone arancioni o rosse. Anche in base alle nuove misure si valuterà se bastano i soldi finora stanziati per i ristori o se, come sembra ogni giorno più probabile, servirà un nuovo scostamento di bilancio per autorizzare altri miliardi in deficit. «La questione calabrese è una questione nazionale. L’unica cosa di cui non si è parlato è stato il decreto Calabria approvato lo scorso mercoledì che prova a mettere mano alla necessaria ripartenza della regione, nuovi investimenti, più agibilità per la struttura commissariale e più strumenti. In questi anni si sono accumulati in Calabria un numero di risorse incredibili, 700 milioni non spesi e abbiamo creato le condizioni per spenderli nel modo più veloce possibile» lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza durante la trasmissione «mezz'ora in

più» su Rai 3 condotta da Lucia Annunziata. In Calabria, ha aggiunto Speranza, "ci sono però anche alcune aziende sanitarie che sono state bloccate e commissariate perchè infiltrate dal punto di vista della criminalità: una commissione prefettizia ora se ne assume la responsabilità affiancando una competenza di natura sanitaria». Speranza definisce il decreto «un nodo di svolta».

Il messaggio di fondo del Governo, ha quindi aggiunto Speranza «è che serve far ripartire la sanità calabrese, e quel criterio è lo strumento perchè possa ricominciare a camminare. Questo è un impegno assoluto e quel decreto è una nuova presa in carico come questione nazionale e non territoriale».

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