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Azienda Zero, accuse di Bruni (Pd)



CATANZARO - «L'emblema del disastro della nostra sanità può essere tranquillamente Azienda Zero. Il presidente Occhiuto l'aveva sbandierata come la panacea di tutti i mali del settore e invece, dopo oltre un anno mezzo, continua a essere un oggetto misterioso del quale non si capisce l’utilità, se non quello di elargire un pò di consulenze». Lo scrive in una nota il Consigliere regionale del Pd in Calabria Amalia Bruni, vicepresidente della Commissione Sanità. «Azienda Zero - aggiunge Bruni - è un ente del Servizio sanitario regionale dotato di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia imprenditoriale, tecnica, gestionale e contabile ed è stata istituita per perseguire la programmazione, la razionalizzazione, l’integrazione e l’efficientamento, nonché il controllo direzionale e gestionale dei servizi sanitari, sociosanitari e tecnico-amministrativi del Servizio sanitario regionale. È detto tutto nella nota che serviva a spiegare il suo funzionamento. Invece - prosegue Bruni - dall’istituzione del nuovo ente di governance ad oggi, si sono alternati diversi interventi politici e legislativi con rimandi normativi e modifiche di articoli e commi. In particolare, sono state approvate già ben cinque leggi volte a modificare l’originario impianto normativo del dicembre 2021 che di fatto non hanno chiarito scopi e funzioni dell’ente aumentando addirittura il caos. Su Azienda Zero, considerata strumento strategico e salvifico dal nostro commissario/presidente - evidenzia ancora Bruni - dopo ben cinque modifiche legislative, ancora persistono incongruenze e confusione nelle competenze tra Aziende, Dipartimento Salute e la stessa Azienda Zero. Da mesi assistiamo al ping-pong delle sue competenze previste alle Asp. Non è uno spettacolo edificante, ancora prima di cominciare si delegano funzioni ad altri. Qualche esempio? Il reclutamento del personale Emergenza/Urgenza per l’Asp di Catanzaro, poi ritirata, la Gsa (Gestione sanitaria accentrata) al dirigente del dipartimento. Insomma, una confusione assai dannosa. La verità - spiega l’esponente del Pd - è che Azienda Zero deve essere ancora costruita e dotata di una pianta organica. Ci sarebbe piaciuto capire quale piano socio sanitario ha in mente il Presidente/Commissario, dove deve andare questa nostra sanità, come viene tutelata la sanità pubblica. Una cosa è certa, la sanità calabrese avrebbe dovuto essere riformata profondamente per colmare le enormi lacune e ridurre il gap di prestazioni che oggi abbiamo con altre regioni. Se lo strumento identificato per fare questo lavoro è Azienda Zero - conclude Bruni - dobbiamo amaramente concludere che appare profondamente inadeguato».

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