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Cafè Alzheimer, difficoltà per gli enti a partecipare ai bandi



CATANZARO - «La vicenda della delibera sui Cafè Alzheimer, votata il 28 dicembre dello scorso anno, ha dell’incredibile e sa tanto di presa in giro per i Comuni capofila degli ambiti, ma soprattutto per i cittadini, per i malati e per le loro famiglie». Lo scrive in una nota Amalia Bruni, Capogruppo del Gruppo Misto nel Consiglio Regionale della Calabria.

«Avevo sperato che si trattasse di una iniziativa positiva - spiega - e lo avevo anche esternato in un comunicato subito dopo l’approvazione del provvedimento, ma oggi mi rendo conto che si continua a giocare sulla pelle dei malati. L’altro ieri, il 28 gennaio, è stata pubblicato sul Burc, esattamente dopo un mese, la delibera nella quale si indica la giornata odierna come scadenza ultima per i Comuni per pubblicare la Manifestazione di interesse per l’individuazione dei soggetti che dovranno curare la realizzazione degli interventi nei territori. Interventi importantissimi che consistono nell’attivare o potenziare la rete dei servizi territoriali rivolti alle persone con eziopatogenesi di tipo neuro-degenerativo, deterioramento cognitivo e sindromi demenziali (Alzheimer, o altre forme di demenza). E irriverente verso i malati - sottolinea Bruni - oltre che privo di trasparenza per i Comuni, un comportamento di questo tipo, la Regione non può permettersi di tenere in archivio una delibera per un mese e pubblicarla due giorni prima della scadenza prevista per gli adempimenti obbligatori per gli enti locali. Presidente Occhiuto, non siamo su 'Scherzi a partè, non possiamo impedire ai Comuni di svolgere correttamente il loro compito e non possiamo giocare sui diritti dei malati, questa Regione non può e non deve agire al di fuori delle regole e soprattutto del buonsenso. Diversamente - evidenzia ancora Bruni - qualcuno potrebbe pensare che un’operazione come questa, con questi tempi, sia frutto della malafede, mentre io sono convinta che siamo di fronte all’ennesimo pasticcio burocratico. Quindi per rimediare a questa grave mancanza l'unica azione sensata è quella di chiedere all’assessore Minasi e a lei, Presidente, lo slittamento delle scadenze previste nella delibera con una proroga congrua che consenta in primis ai Comuni di poter programmare, sostenere e rinforzare le azioni di prevenzione e di sostegno svolte da parte degli Ambiti territoriali nei confronti del paziente con Alzheimer e dei familiari/caregiver», conclude.

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