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Caso Bortoletti, Ferro (FdI) incalza



CATANZARO - «Sono trascorsi quasi tre mesi dalla nomina del colonnello dei carabinieri Maurizio Bortoletti quale sub commissario alla Sanità in Calabria da parte del Consiglio dei Ministri, e ancora ad oggi non è stata definita la posizione di impiego dell’ufficiale». E’ quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che già nel dicembre scorso durante il question time alla Camera aveva interrogato il governo sui ritardi nell’affidamento dell’incarico, rispetto ai quali il ministro dell’Economia Daniele Franco aveva replicato che si era in attesa che l'Arma definisse le procedure connesse alla nomina.

«Il ritardo nella nomina è diventato un autentico giallo - prosegue Wanda Ferro - non essendo chiari gli insormontabili ostacoli che impediscono al colonnello Bortoletti di assumere l’incarico commissariale in Calabria. Sul tempo perso inutilmente per definire la posizione di impiego dell’ufficiale è intervenuto anche il Ragioniere generale dello Stato, che ha rimarcato l’insussistenza dei presupposti generali per il ricorso all’istituto del 'comandò, finora considerata come l’unica strada percorribile al di là dell’aspettativa».

«E' evidente - aggiunge - che il ritardo ha ostacolato l’avvio della nuova governance commissariale, su cui sono riposte molte aspettative da parte dei calabresi, dopo 12 anni di fallimentare gestione del commissariamento della sanità regionale, plasticamente descritta dalla Corte costituzionale, che ha evidenziato tra l’altro 'le gravi carenze in ordine ai bilanci aziendali degli enti del Ssr'; 'un tale livello d’inaffidabilità della intera contabilità regionale della sanità da dover addirittura ricorrere, per tentare di ricostruirla, alla cosiddetta procedura di ascolto certificatò; 'le notevoli criticità con riferimento alla rete ospedaliera, alla rete perinatale, alla rete oncologica, all’assistenza territoriale, allo stato dei pagamenti delle aziende del Servizio sanitario della regione Calabria, alla gestione del personale, ai flussi informativi, alla contabilità analitica e al programma operativo per la gestione dell’emergenza da COVID-19'; 'una situazione di doppia negatività fra costi e prestazionì, 'l'incongrua modalità di disciplina del potere sostitutivo statalè e tanto altro ancora. La nomina nella struttura commissariale di un ufficiale dei carabinieri in servizio quale il colonnello Bortoletti - sottolinea ancora Ferro -, che ha già dimostrato nel suo precedente incarico di Commissario Straordinario dell’Asl di Salerno di possedere capacità gestionali eccellenti in un contesto particolarmente delicato, gravato da problematiche complesse e risalenti nel tempo e da interessi non sempre trasparenti, ha rappresentato una scelta di rottura netta, un segnale di fiducia per i calabresi che l'ingiustificato trascorrere del tempo rischia però di trasformare nell’ennesima delusione, se non in autentico sconforto. L'auspicio - conclude Wanda Ferro - è che, in seguito all’intervento del Ragioniere generale dello Stato, si possa far finalmente prevalere l'interesse dei calabresi, definendo al più presto la posizione di impiego dell’ufficiale così come è accaduto nel 2011 in occasione del suo incarico all’Asl di Salerno e, analogamente, con la nomina tra il 2013 e il 2014 del generale Nistri quale direttore generale del Grande progetto Pompei».

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