Caso Ginevra, appello in Senato per potenziare i servizi sanitari nell’Alto Marchesato
ROMA - Qui di seguito pubblichiamo l'intervento della senatrice cortonese Margherita Corrado in Senato nel corso della quale ha rivolto un appello per risarcire moralmente la piccola Gimnevra potenziando i servizi sanitari nell'area dell'Alto Marchesato.
«Signor Presidente, sabato 29 gennaio Ginevra Sorressa, una bambina di due anni di Mesoraca, nel Crotonese, è deceduta all'ospedale Bambino Gesù di Roma. La piccola, che, dopo essere risultata positiva al Covid un paio di giorni prima, aveva ricevuto le prime cure dai sanitari del 118 di Campizzi, è stata poi trasportata all'ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro già in condizioni critiche per la grave insufficienza respiratoria e da lì, con un volo militare, poiché bisognosa della ventilazione in ECMO (Extracorporeal membrane oxygenation), all'ospedale pediatrico della Capitale, dove però le sue condizioni hanno reso vano l'intervento dei sanitari. Di norma, tragiche vicende come questa risvegliano solo per qualche giorno l'attenzione sulle carenze sanitarie che i calabresi affrontano quotidianamente a riflettori spenti. Nel territorio d'origine della piccola Ginevra in particolare, l'Alto Marchesato di Crotone, che comprende, oltre Mesoraca, Cotronei, Petilia Policastro, Santa Severina e Roccabernarda, l'utenza di oltre 26.000 residenti sta vedendo smantellare il proprio diritto alla salute. L'unico presidio sanitario è infatti un poliambulatorio negli anni progressivamente depotenziato, carente di personale e con gravi criticità strutturali, avviato a un'inesorabile chiusura nell'indifferenza della politica regionale, nonostante la costante mobilitazione dei cittadini. Dalle dichiarazioni dei sanitari di Catanzaro che l'hanno presa in carico, sembra sia stata fatale alla piccola Ginevra la mancanza in Calabria di un centro con terapia ECMO pediatrica, ma subito il presidente Occhiuto ha annunciato la creazione di una unità operativa complessa di pediatria a Catanzaro presso l'azienda ospedaliera universitaria. Da calabrese, pur augurandomi che quell'annuncio si concretizzi al più presto, vorrei invitare i responsabili della sanità regionale ad attuare ogni sforzo per affrontare integralmente la difficile situazione sanitaria di tutto il territorio, legata anche ma non solo alla carenza di personale medico che diserta costantemente i bandi regionali, chiamato in causa anche da Occhiuto nelle dichiarazioni ai media. Occorre una reale volontà di intervenire per creare condizioni migliori in termini di meritocrazia, implementazione tecnologica e digitale, possibilità di aggiornamento professionale continuo, per poter davvero attrarre i professionisti del settore sanitario in Calabria e avviare una svolta. In mancanza di competenze e capitale umano, invece, risulterebbe vano qualunque sforzo fatto in altre direzioni, dalla realizzazione di nuove strutture all'acquisto dell'apparecchiatura più moderna. In attesa di questa generale riorganizzazione, auspico che il presidente Occhiuto colga l'occasione per ascoltare finalmente il grido di aiuto della comunità alla quale apparteneva la bimba, ripristinando urgentemente i servizi essenziali di cui è stata privata. Sarebbe forse una tardiva forma di risarcimento morale a lei e a quei cittadini da troppo tempo trattati come figli di una Costituzione minore».
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