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Catanzaro, appello per i medici del 118


CATANZARO - «Come purtroppo avevamo previsto, la stagione estiva ha ulteriormente aggravato la situazione del servizio di emergenza-urgenza nella provincia di Catanzaro, dove da mesi i medici del Suem 118 denunciano la grave disparità di trattamento determinata dalla decisione unilaterale dell’Asp di Catanzaro di sospendere l’erogazione dell’indennità oraria aggiuntiva, riconosciuta da tutte le altre Asp calabresi esclusa quella di Crotone) e dando mandato all’ufficio legale di procedere al recupero delle somme corrisposte negli ultimi 10 anni agli stessi medici, penalizzando così una categoria che con grande professionalità e spirito di sacrificio svolge quotidianamente l’attività di primo soccorso nel territorio catanzarese». Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Filippo Pietropaolo.

«Già il 19 maggio scorso - aggiunge - avevo presentato una mozione, approvata dal Consiglio regionale, che puntava a sensibilizzare il commissario alla sanità Guido Longo e la terna commissariale dell’Asp di Catanzaro per ripristinare l'efficienza del servizio di emergenza-urgenza territoriale al fine di garantire il diritto alla salute dei cittadini e ridare dignità professionale a tutti i medici che quotidianamente, con abnegazione, si mettono al servizio della comunità. Infatti le scelte gestionali della Commissione nominata dal governo, che le ha giustificate con una logica di risparmio e taglio dei costi, hanno contribuito ad aggravare ulteriormente la già precaria struttura organizzativa del Suem 118, comportando la rinuncia all’incarico di decine di medici convenzionati dell’emergenza-urgenza territoriale. Una emorragia di professionalità che l’Asp ha tentato di arginare ingaggiando con contratti dinamici dei professionisti con partita iva, i quali, paradossalmente, percepiscono una remunerazione per ogni ora di lavoro pari al doppio rispetto a quella erogata ai loro predecessori e, per di più, godono dell’indennità aggiuntiva.

Non solo, a causa della drastica riduzione delle risorse umane, da oltre un anno le ambulanze medicalizzate sono passate da 14 a 11, con diversi turni che rimangono senza un medico a bordo, e

con diversi piccoli comuni, come Maida, Sersale, Tiriolo, Girifalco, Amaroni e Vallefiorita, che sono addirittura privi di ambulanze medicalizzate da un anno e mezzo. Purtroppo la stagione estiva ha portato il servizio ad una ancora più grave situazione di sofferenza, dovendo giustamente i medici convenzionati godere dei 15 giorni di ferie previsti da contratto».

«Chiediamo al commissario Longo - conclude Pietropaolo – di intervenire in maniera determinata sulla terna commissariale che guida l’Asp di Catanzaro affinché venga rivista una linea gestionale che ha portato di fatto ad un sostanziale smantellamento di buona parte del servizio di emergenza urgenza in provincia di Catanzaro».

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