Corte dei Conti, gestione della sanità ancora precaria
CATANZARO – «Al procuratore generale della Corte dei Conti, Ermenegildo Palma, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della magistratura contabile è toccato l’ingrato compito di tornare, ancora una volta, sull’esistenza delle ben note criticità che interessano la nostra Regione soprattutto in materia di sanità, di lavori pubblici, e di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza». È quanto afferma la consigliera regionale del Partito democratico, Amalia Bruni.
«Nella relazione illustrata, Palma, richiamata l’attenzione sul fatto che impiegare in modo consapevole le ingenti disponibilità finanziarie di cui è destinatario il territorio regionale presuppone sia una visione lungimirante e realista nel programmare, sia la disponibilità di competenze tecniche nella realizzazione. Cose in cui l’Amministrazione regionale non brilla, tanto che, spiega il procuratore, le citazioni rispetto all’anno scorso sono rimaste invariate. Da professionista del settore, mi viene immediato mettere in luce le problematiche nella gestione sanitaria, evidenziando la presenza di una costante precarietà e di una confusione generata prima di tutto dalla presenza di numerosi commissari all'interno delle aziende sanitarie regionali. Oltre che dalla mancanza di controllo e di direttive chiare, che hanno generato un caos tra Dipartimento e Azienda Zero. Nonostante siano trascorsi tre anni, la situazione non è stata risolta. E dopo tanta enfasi, i bilanci consuntivi 2022 adottati a giugno 2023 a tutt'oggi non sono stati approvati. Doppi pagamenti, mancate opposizioni a decreti ingiuntivi per liquidazioni già effettuate, cattiva gestione della farmacia, impianti solari e termici che non funzionano nonostante i milioni buttati, mancato rispetto delle politiche di risparmio su fitti e gestioni immobiliari, proroghe continue dei servizi essenziali. Del resto proprio nella relazione si parla di diffusa omissione da parte della dirigenza responsabile del funzionamento delle strutture aziendali di iniziative invece obbligatorie».
«Il quadro delle criticità si completa con il ritardo nell'approvazione dei bilanci e nella progettazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), con particolare attenzione all'asse 6 relativo proprio alla sanità», afferma ancora Bruni richiamando anche «le responsabilità del governo per la confusione tra le responsabilità nazionali e regionali riguardo al Pnrr. C’è l'urgenza di completare la progettazione e rendicontare le opere entro giugno 2026. E visti i gravi ritardi nell'attuazione dei progetti e le innumerevoli criticità – conclude la consigliera Bruni - sarebbe il caso di spostare il confronto nelle sedi istituzionali, a partire da un confronto in Consiglio regionale per richiamare la Giunta e il presidente Occhiuto alle proprie responsabilità».
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