Covid, per il Ministero dati inaffidabili in Calabria e la Lega chiede che chi sbaglia paghi
REGGIO CALABRIA - Il consigliere regionale di maggioranza della Calabria Pietro Molinaro, della Lega, chiede che la burocrazia regionale restituisca lo stipendio dopo che, «secondo il Ministero della Salute, i dati sull'epidemia Covid in Calabria sono inaffidabili. Il Ministero ha scritto che la Calabria 'viene classificata a rischio alto a titolo precauzionale in quanto non valutabile in modo attendibile per completezza del dato di sorveglianza, insufficiente al momento
della valutazione anche per la stima dell’Rt'».
«Non che mi fidi ciecamente delle valutazioni che fanno al Ministero - prosegue - ma rispetto le regole. E le regole prevedono che con questa valutazione, la Calabria anziché andare verso la normalità, sta viaggiando verso il ritorno alla Zona Rossa. E non perché la situazione reale lo renda necessario. La colpa di tutto ciò, secondo il Ministero, è di chi non è stato capace in nove mesi di organizzare un sistema affidabile di rilevazione dei dati sull'epidemia. Queste persone hanno un nome e cognome e vanno dal Dg del dipartimento Salute della Regione Francesco Bevere, al delegato per l’emergenza Covid Antonio Belcastro, a seguire, tutti i commissari delle 5 aziende sanitarie provinciali e delle 4 aziende ospedaliere. Per i fatti noti non ci sono le condizioni per chiamare in causa il Commissario per la sanità. Per i professionisti, corresponsabili dell’inaffidabilità dei dati che fornisce la Calabria al Ministero, ci sono due alternative: aprono un contenzioso, contestano la valutazione ed ottengono una rettifica del monitoraggio del 4 dicembre, oppure riconoscono che sono degli incapaci e pagano di tasca propria, restituendo lo stipendio che
gli è stato pagato dai calabresi. E’ necessario stabilire chi ha sbagliato e continua a sbagliare. E chi ha sbagliato deve pagare. Se sono i burocrati del Ministero, devono pagare loro.
Se sono i burocrati che operano in Calabria devono pagare loro. I calabresi non possono essere gli unici a pagare il prezzo insostenibile di una situazione grave ma amplificata dalle incapacità della burocrazia nazionale e/o regionale». «I fatti - conclude Molinaro - sono troppo chiari.
Aspetto di vedere quale sarà la scelta che faranno i burocrati che hanno in mano la sanità calabrese: contestare il Ministero ed ottenere la rettifica del monitoraggio oppure restituire lo stipendio».
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