Debito, l’ex consigliere regionale Di Natale chiede più chiarezza
PAOLA - Graziano Di Natale, già consigliere regionale della Calabria, interviene sulla situazione finanziaria della Sanità in Calabria. In una nota scrive: «Sulla massa debitoria, finalmente accertata, della sanità in Calabria, che ammonterebbe ad oltre 800 milioni di euro, Occhiuto deve essere maggiormente chiaro. Dai dati emersi mancano – commenta - il contenzioso ed i bilanci delle Asp». L’ex consigliere regionale affonda il coltello nella piaga: «La conferenza stampa tenuta dal presidente Roberto Occhiuto, sul debito della sanità in Calabria – afferma Di Natale - rappresenta, sicuramente, un primo passo importante per la ricognizione del debito della sanità, ma serve approfondire il tema entrando nel merito della vicenda, senza spettacolarizzazione alcuna.
La cifra di un miliardo e 200 milioni – aggiunge - è riconducibile ai debiti della Regione verso i fornitori. Alla massa debitoria mancano le voci riconducibili al contenzioso e i bilanci delle Asp in particolare, quelle di Reggio Calabria e Cosenza».
L’ex consigliere regionale che si è spesso occupato dei problemi della sanità e nei mesi scorsi ha anche effettuato sopralluoghi in varie strutture, fra le quali quelle del Tirreno cosentino, aggiunge ancora: «Affermare che si è riusciti a definire l’ammontare del debito della sanità in Calabria rappresenta solo una strategia comunicativa vuota nei fatti. In realtà c’è ancora tanto da fare. Mi auguro che il presidente Occhiuto – aggiunge Graziano Di Natale - possa concludere il lavoro di ricognizione facendo conoscere ai Calabresi i dati effettivi relativi al contenzioso, magari mettendo anche a nudo i bilanci delle aziende sanitarie. Inoltre – conclude Di Natale – deve attenzionare gli sprechi pubblici, i fitti passivi, le strutture pubbliche chiuse, i macchinari acquistati e mai utilizzati sparsi per gli ospedali. Occhiuto deve raccontare ai calabresi come realmente funziona il nostro sistema sanitario e quali sono le ataviche disfunzioni di un settore nevralgico che occupa l’80% del bilancio regionale. Basta slogan».
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