Graziano (Udc) ritiene un vulnus la chiusura dell'ospedale di Cariati
CARIATI - «La questione Cariati era e rimane una questione straordinaria, diversa da tutte le altre perché ad influire sulla mancanza di servizi sanitari e quindi sul mancato accesso al diritto alla salute è la carenza drammatica di vie di comunicazione». È quanto scritto in una missiva che il presidente del Gruppo Udc in Consiglio regionale e componente della Terza commissione permanente Sanità, Giuseppe Graziano, secondo quanto riferisce una nota, ha inviato al commissario della Sanità calabrese, Guido Longo, chiedendo di valutare ogni possibilità per anticipare i tempi della riapertura del presidio ospedaliero “Vittorio Cosentino”, già prevista nella programmazione della rete ospedaliera 2022-2024.
“Quest’area - aggiunge - è sostanzialmente paragonabile ad una zona insulare: difficilissima da raggiungere perché lentissima nei servizi di mobilità, sia su rotaia che su gomma. Si tratta di una richiesta nata a seguito di un confronto, schietto, leale e costante, con i cittadini ed i rappresentanti dei comitati che da mesi stanno presidiando i locali dell’ex ospedale per rivendicare un diritto soffocato dagli apparati dello stato. E tale istanza, oggi, nasce da un’esigenza concreta. A distanza di
dieci anni, infatti, la questione relativa alla chiusura del presidio ospedaliero di Cariati rappresenta un vulnus imperdonabile nei confronti delle popolazioni della Calabria orientale centro-settentrionale».
“I dati dell’assistenza medica - prosegue - sono inquietanti e - con essi - anche quelli relativi alla presenza demografica. Tutti gli indici della qualità della vita in quei territori, a partire dal 2010 ad oggi, sono in continuo calo: tantissime persone (non solo giovani) vanno via, molti non investono più su quei territori e l’indice di mortalità per patologie non curate è in costante aumento. Sostanzialmente l’area della bassa sibaritide e dell’alto crotonese, compresa tra Crosia Mirto e Cirò Marina è una zona depressa, ad oggi senza futuro».
"Ecco perché oggi - aggiunge - , venendo fuori da un periodo di emergenza pandemica che ha fiaccato tutti i servizi al cittadino, è necessario infondere fiducia da un lato e, dall’altro, iniziare a restituire servizi. Senza perdere ulteriore tempo. Del resto, chi vuole vivere in un paese dove non c'è possibilità di essere curati? Pertanto credo sia opportuno e fondamentale che si attui sin d’ora un piano straordinario per giungere ad una riattivazione del nosocomio prima delle tappe programmatiche previste. La questione Cariati era e rimane una questione straordinaria, diversa da tutte le altre perché ad influire sulla mancanza di servizi sanitari e quindi sul mancato accesso al diritto alla salute è la carenza drammatica di vie di comunicazione».
"È opportuno, quindi - prosegue - , che, a partire dal commissario Longo finendo al Governo, si spendano tutte le forze, per giungere in tempi strettissimi alla riapertura, anche graduale, del nosocomio “Vittorio Cosentino” partendo proprio da un potenziamento dei servizi in vista dell’ormai imminente stagione estiva».
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