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Immunodeficienze, mozione della consigliera Bruni per lo screening



CATANZARO - «Aspettiamo da novembre il parere del Comitato etico per dare il via libera per l’attivazione sperimentale in Calabria del test di screening neonatale sulle immunodeficienze primitive. Le immunodeficienze primitive (Idp) sono un gruppo molto ampio di malattie genetiche estremamente gravi e relativamente frequenti, caratterizzate da alterazioni del sistema immunitario. Questo comporta una predisposizione importantissima alle infezioni e ai tumori. Grazie alla ricerca esiste una terapia efficace che, se prontamente somministrata, migliora la qualità della vita e la sopravvivenza dei bambini». È quanto si legge in una mozione indirizzata al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, firmata da Amalia Bruni, Consigliere regionale del Pd e vicepresidente della Commissione Sanità, e da tutti i consiglieri regionali.

«Il Centro screening di Catanzaro - si evidenzia - ha iniziato, in via sperimentale, lo screening neonatale per alcune delle più comuni immunodeficienze geneticamente determinate (si tratta di un test genetico che si esegue sul Dna estratto dai cartoncini che si utilizzano per lo screening neonatale tradizionale). Il test si esegue già in molte parti del mondo, incluse alcune regioni italiane, poiché in caso di positività è possibile attuare terapie. Il centro screening di Catanzaro - si sottolinea - eseguirà il test in collaborazione con il centro screening di San Paolo in Brasile, diretto dal professor Antonio Condino-Neto, calabrese di origine, professore ordinario di Immunologia dell’Università di San Paolo in Brasile. Il costo dello screening è completamente coperto dalla Jeffrey Modell Foundation ma la lettera di intenti, sottoposta al parere del Comitato etico dell’Area centrale della Calabria in data 7 novembre 2022, non ha ricevuto ad oggi alcuna risposta. Per questo motivo - concludono i firmatari della mozione - abbiamo presentato questa mozione con la quale impegniamo il presidente della Giunta regionale, tramite il Dipartimento Salute, ad assumere tutte le iniziative idonee perché il Comitato etico esprima e trasmetta, il più rapidamente possibile, il parere richiesto in data 7 novembre 2022, viste le ricadute sanitarie e sociali ed economiche che lo screening avrebbe sulla collettività calabrese».

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