Impegni del ministro per la sanità calabrese dopo il confronto con i sindacati

CATANZARO - C'è consapevolezza, da parte del ministro della salute, Roberto Speranza, circa le difficoltà in Calabria di un quadro le cui problematicità, provenienti da lontano, sono state aggravate dalla pandemia. E’ quanto hanno riferito i vertici regionali di Cgil, Cisl e Uil a seguito
dell’incontro svoltosi online stamattina.
«Il ministro - fanno sapere i sindacati in una nota congiunta - ha apprezzato la volontà di dialogo delle organizzazioni sindacali e rinnovato la disponibilità alla massima attenzione verso le specificità della Calabria: dalla sfida dei vaccini per sconfiggere il virus alle problematicità dei bilanci, tenendo conto delle competenze del Mef; dalla velocizzazione della fase attuativa del Decreto Calabria al personale della struttura commissariale; dalla predisposizione del programma operativo del piano di rientro 2021-2023 per l’utilizzo dei 60 milioni ai processi di autorizzazione e accreditamento».
«Speranza - è detto ancora nella nota - ha, inoltre, assicurato il suo intervento perché ci siano momenti di dialogo tra il Commissario Longo e le parti sociali, il cui apporto è importante per la loro capacità di lettura della realtà territoriale. In particolare, il ministro interverrà per l'erogazione dell’indennità Covid. Condivisa, per quanto riguarda il reclutamento del personale sanitario, l’urgenza di un confronto con il Commissario ad acta. Un confronto necessario, in relazione al piano del fabbisogno 2021-2023, ai fini della garanzia dei Lea e del recupero dei ritardi nei servizi per i cittadini, del funzionamento delle strutture ospedaliere e del sistema sanitario regionale in generale».
"Infine, il ministro - è detto ancora nella nota dei sindacati - si è impegnato a chiedere l’intervento del Mef in relazione alle difficoltà riscontrate nella redazione dei bilanci, soprattutto nelle Asp di Cosenza e Reggio Calabria, per le quali va fatta un’operazione stralcio relativa ai bilanci degli anni passati».