L’Udicon chiede un tavolo unitario sulle inefficienze della sanità calabrese
- Uneba Calabria
- 25 ago 2021
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CATANZARO - “Estate da dimenticare per la sanità in Calabria che ha visto riempire le cronache locali ed i tg regionali di casi di ogni tipo, dalle attese interminabili per una visita, a reparti ospedalieri chiusi, a Cup chiusi per ferie senza preavviso, fino a servizi essenziali e vitali sospesi per mancanza di personale”.
Lo afferma il commissario regionale dell’U.Di.Con. Calabria, Nico Iamundo in una nota.
“Episodi che i cittadini faticano a contestualizzare nella propria regione, anche se abituati fino a poco tempo fa a quella che veniva definita non adeguata nel contesto della sanità pubblica, ma ora sembra si sia toccato il fondo. Adesso – scrive Iamundo – basta aprire i giornali per leggere di storie di disservizi, che poi rimbalzano sui social network e diventano virali in pochi minuti. Si scopre spesso così, leggendo i commenti della gente comune, cioè di quelli che continuano a pagare le tasse e non si vedono diminuire di un euro il costo dei servizi, quello che succede nei vari Pronto soccorso o nei call center, dove utenti attendono settimane o vengono rimbalzati per mesi in attesa di una visita. Si evidenziano i problemi di un sistema senza programmazione, con servizi smembrati, non esiste alcuna possibilità di garanzia per i livelli essenziali per l’assistenza sanitaria, visto che le ambulanze sono senza un medico a bordo e si cercano disperatamente professionisti disponibili allo svolgimento delle loro prestazioni. In tutte le province calabresi – conclude Iamundo – sono più che evidenti le inadeguatezze e le insufficienze strutturali ed organizzative, dai Centri dialisi ai Cup, dal Pronto soccorso alle ambulanze. Dalla carenza di personale alla vetustà degli immobili e dei macchinari. Come U.Di.Con. prima, e come cittadini poi, non possiamo più accettare risposte politiche, servono risposte concrete e tangibili; troviamo corretto che i responsabili provinciali e regionali incontrino a breve i sindaci, i rappresentanti sindacali e quelli dei cittadini. Dal canto nostro abbiamo molte volte chiesto che venga istituito un tavolo di lavoro unitario attorno al quale vengano individuate e risolte le varie inefficienze delle strutture territoriali e dei servizi carenti”.
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