La sanità centrale nella vertenza Calabria

ROMA – La statale 106 e la Zes, poi gli investimenti con il Pnrr e lo sblocco delle assunzioni nella sanità, soprattutto nei Pronto soccorso. Sono le grandi priorità al centro dell’incontro del presidente Occhiuto con i segretari nazionali di Cgil, Maurizio Landini, della Uil, Pierpaolo Bombardieri e il segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello (in rappresentanza del segretario generale nazionale della Cisl, Luigi Sbarra). Alla riunione hanno preso parte anche l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Mauro Dolce, e i segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil, Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo.
«Con Cgil, Cisl e Uil abbiamo affrontato tanti argomenti - ha detto Occhiuto - dalle infrastrutture al lavoro, dal Pnrr alla sanità. L’obiettivo comune è quello di presentare al governo una “vertenza Calabria”, per chiedere al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e all’intero esecutivo uno scatto in avanti in merito ad emergenze la cui risoluzione non può più essere rinviata. Questa “vertenza” - ha sottolineato Occhiuto - avrà cinque punti chiave: il rifacimento e l’ampliamento della Strada Statale Jonica; lo sviluppo e il reale finanziamento delle Zone economiche speciali, e in particolare della Zes incidente sul porto di Gioia Tauro; risorse certe per avere una linea ferroviaria ad alta velocità e ad alta capacità fino a Reggio Calabria; la possibilità di investire più facilmente e con meno vincoli burocratici sulla produzione di energia da fonti rinnovabili; lo sblocco delle assunzioni e l’assorbimento del bacino dei precari per la sanità, e in particolare per i pronto soccorso. La Regione costruirà nel più breve tempo possibile un cronoprogramma con costi, numeri e tempistiche per la realizzazione di questi punti. Sottoporremo il documento ai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, e loro tramite fisseremo un nuovo incontro con i leader nazionali dei tre sindacati per stilare la versione definitiva della “vertenza Calabria” da presentare al governo nazionale».
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