Sanità e Pnrr, alla Calabria decurtate somme ingenti
CATANZARO - «Secondo l’europarlamentare Denis Nesci dichiara “non esistono tagli alla sanità, e che, le polemiche delle ultime ore, riferite ad una rimodulazione di risorse Pnrr da destinare alla sanità pubblica, generano allarmismi sterili, che giovano a chi la vuole buttare in caciara, perché, evidentemente, non ha altri argomenti da offrire ad un dibattito pubblico serio”. L’europarlamentare Nesci mistifica la realtà e pensa che le persone abbiano l’anello al naso e, spiego il perché. Anziché ammettere l’errore o confermare la scelta politica del taglio oggettivo sui fondi della messa in sicurezza degli Ospedali, si tenta di creare ulteriore confusione o fare il gioco delle tre carte. Questo è inaccettabile. Difatti, la Corte dei Conti ha chiaramente scritto «che al 31 dicembre 2023 le risorse non ancora utilizzate attribuite all’articolo 20 sono pari a 9,9 miliardi e che esse sono state ripartite tra le regioni, il loro utilizzo effettivo è subordinato alla indicazione in bilancio di importi spendibili compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica», rappresenta l’assurdo. Questo è il saldo delle disponibilità dell’art. 20 della Legge 67/1988 che andrebbe a finanziare (senza adottare, tra l’altro il criterio del reale fabbisogno, ma stabilendo criteri mera convenienza politica-elettorale) le Regioni per gli interventi di edilizia sanitaria. Come dice il mio caro amico Ettore Jorio, “supporre quindi di trovare in questo la giustificazione al taglio di 1,25 miliardi al Fondo nazionale complementare (Fnc) al Pnrr, è un errore politico marchiano”. Ecco perché quello che dice Nesci ed altri interventori mistifica la realtà, poiché ci si limita ad affermare, con mere argomentazioni generiche, che non ci sono tagli quando i dati oggettivi contabili e di finanza pubblcia scritti nero su bianco ci consegnare invece la triste realtà dell’ennesimo taglio di risorse alla sanità del meridione (e, quindi della Calabria), tant’è che il presidente Occhiuto ha minacciato le sue dimissioni da commissario della sanità. Oppure Nesci vuol dire che Occhiuto dice fesserie? A riprova di questo tentativo di confusione messo in campo da qualcuno e di isconoscimento dei gravi errori di politica economica e sanitaria è anche l’atteggiamento del Ministro Fitto, dello stesso partito di Nesci, in quanto lo stesso ha criticato la Corte dei Conti (organo di controllo) per aver rilevato la grave ed inspiegabile decurtazione dei fondi destinati alla messa in sicurezza degli ospedali, dei quali tantissimi ad elevato rischio sismico, senza spiegare, però, o fornire argomenti in grado di superare i rilievi del Giudice dei Conti. Ed allora le domande che voglio rivolgere all’europarlamentare Nesci sono : 1) Ma cosa c’entrano con quanto sottolineato dalla Corte dei conti l’affermazione che «Il decreto non ha operato nessuna riduzione delle risorse alla Missione Salute: la dote complessiva è rimasta a 15,625 miliardi, e in aggiunta il Governo ha assicurato ulteriori 500 milioni di euro per l’incremento dei costi delle materie prime»? 2) E cosa c’entra l’affermazione di Fitto (e Nesci sostanzialmente) che «residuano 2,2 miliardi liberi e per i quali non risulta alcuna richiesta di impiego da parte delle Regioni». La risposta è una sola. Non c’entrano nulla. Poiché, il taglio delle risorse per la Calabria è oggettivo e operativo, a prescindere da quello che rimane complessivamente, magari per dare risposte ad altri territori! Il dato oggettivo è quello che alla Calabria vengono decurtate somme ingenti – che non possono essere surrogate attraverso altri fondi già attribuiti alla Calabria anche per finalità diverse -. Quindi da Nesci non mi aspetto una difesa d’ufficio, mi aspetto, invece, la difesa degli interessi dei cittadini calabresi, dai quali è stato votato e dai quali chiederà il voto alle prossime elezioni europee! Al pari anche da tutti i parlamentari calabresi – impegnati in questi giorni a sostenere argomenti populisti e di quartiere in tema di Sanità -, mi aspetto un impegno vero per recuperare nuove risorse per la Calabria, mi aspetto battaglie per sostenere il diritto alla salute di tutti i cittadini calabresi e non già come leggo, la difesa dell’Ospedale o della struttura sanitaria collocata nel bacino elettorale di “competenza”. Ma cosa importante dai rappresentanti della politica (parlamentari europei, parlamentari “semplici”, consiglieri regionali) pretendo la difesa dei diritti dei cittadini calabresi, ma anche l’onestà intellettuale e politica ed il coraggio di dire la verità, come ha fatto il Presidente Occhiuto quando ha dichiarato pubblicamente (sulla scorta di dati oggettivi, non di favole) la sussistenza dei tagli alla sanità calabrese – che Nesci nega - rispetto ai quali sarebbe disposto anche a dimettersi da Commissario ! Salvo che Nesci non voglia mettere in discussione anche il Presidente Occhiuto.
Ribadisco i parlamentari calabresi dovrebbero preoccuparsi di tutelare e di reperire nuove risorse per l’intera Calabria e non difendere l’orticello elettorale». Lo afferma in una nota Antonello Talerico, consigliere regionale della Calabria.
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