Terapie intensive, Calabria a rischio
ROMA - Primi segni di frenata nel calo degli ingressi nelle terapie intensive per Covid-19 in Italia, mentre la curva dei decessi giornalieri ha raggiunto il picco; fra le regioni è ancora la Sicilia l’unica ad avere valori da zona gialla, mentre la Calabria è a serio rischio. Lo indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del calcolo Picone, del Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr).
«La recente fase di discesa della curva degli ingressi giornalieri in terapia intensiva mostra negli ultimi due giorni iniziali segni di frenata. I dati dei prossimi giorni saranno utili per confermare o meno il trend», dice il matematico. «I dati degli ultimi quattro giorni - aggiunge - confermano che, come annunciato, la curva media dei decessi giornalieri ha raggiunto un massimo il 6 settembre».
Per quanto riguarda le regioni, le analisi di Sebastiani basate sui dati Agenas per la disponibilità massima di posti letto del 13 settembre indicano che la Sicilia è ancora l’unica regione con valori da zona gialla: «La curva media dei ricoverati nei reparti ordinari scende e si appiattisce al 21%, quindi sopra la soglia della zona gialla», osserva Sebastiani.
Sempre in Sicilia «la curva media delle terapie intensive scende lentamente e si trova al 12%, quindi sopra la soglia della zona gialla. Se il livello delle terapie intensive misurato il 14 settembre non farà un grande salto sotto il 10%, la Sicilia - osserva - rimarrà in giallo anche la prossima settimana». In Calabria la curva media dei ricoverati nei reparti ordinari è scesa al 17%; quella delle
terapie intensive, dopo un periodo di stasi, cresce negli ultimi tre giorni e il valore misurato negli ultimi due giorni è 10.3% circa. «Decisivo per la decisione del Comitato tecnico-scientifico di venerdì 17 settembre è il valore misurato delle terapie intensive del 14 settembre: se non scenderà sotto il 10%, la Calabria sembra destinata a essere dichiarata gialla venerdì 17 e diventare tale da lunedì 20», osserva Sebastiani.
In Sardegna la curva media dei ricoverati nei reparti ordinari scende e si trova al 13.5%, la curva media delle terapie intensive è in stasi negli ultimi 5 giorni al 12%. In Basilicata la curva media dei ricoverati nei reparti ordinari cresce e si trova al 13% e quella delle terapie intensive cresce e si trova al 4.5%. Nelle Marche la curva media dei ricoverati nei reparti ordinari è piatta al 6% e quella delle terapie intensive cresce e si trova al 12%. In Toscana, infine, la curva media dei ricoverati nei reparti ordinari scende e si trova al 7.5% e quella delle terapie intensive è piatta al 9.8%.
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