118, associazioni sul piede di guerra
CATANZARO – Le associazioni di volontariato a supporto del 118 in protesta alla Cittadella regionale. Al centro c’è il mancato rinnovo delle convenzioni per il supporto al 118 e per il trasporto dei pazienti dializzati. «Ci è stato impedito di entrare in Cittadella - raccontano - ci viene negato anche di manifestare pacificamente, le nostre ambulanze le hanno fatte sistemare nel parcheggio per non dar fastidio. Se per i nostri politici è un fastidio ascoltare gli appelli della gente che rischia la vita, penso che stiamo seguendo la strada sbagliata».
Il problema è serio, il 16 giugno è annunciato il blocco di tutte le ambulanze del volontariato a supporto del 118. E non sono poche. «Siamo qui per l'ennesima volta a sentirci dire che il presidente non ci incontrerà perché è impegnato, speriamo solo che non debba trovare 10 minuti per ricevere le famiglie dei poveri malcapitati che ci rimetteranno la vita».
Intanto sono pronte le denunce al prefetto e alla Procura.
Sulla questione si registra il supporto del sindaco di Cosenza Franz Caruso. «La riorganizzazione dell’emergenza urgenza 118 nella nostra regione per stessa ammissione del governatore e commissario alla sanità Roberto Occhiuto, che diceva di voler far attecchire in Calabria il cosiddetto “modello Lombardo”, non può certo prescindere dall’impiego dei soccorritori volontari che in tanti anni di servizio, ancor di più durante il periodo pandemico, hanno dimostrato di esserne parte integrante ed indispensabile. Ecco perché non comprendo, né possono essere giustificati, i ritardi fatti registrare dalla Regione Calabria nel rinnovo delle convenzioni, indispensabili alle associazioni per proseguire ad operare a beneficio delle comunità. Non si gioca con la salute e la vita dei cittadini e, quindi, si deve serietà e rispetto a quanti lavorano per tutelarla e salvaguardarla».
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