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Dramma dializzati a Reggio, Ripepi (FdI) accusa il commissario.


REGGIO CALABRIA - “Il commissario alla Sanità Massimo Scura ancora una volta marginalizza e snobba la nostra città ed il diritto alla salute dei nostri concittadini nel silenzio assoluto del responsabile della salute dei reggini Giuseppe Falcomatà. Per questo sono costretto di nuovo ad intervenire e a stigmatizzare la realtà sanitaria in cui versa la nostra ormai defunta città’’. Lo afferma il consigliere comunale FdI Massimo Ripepi. “Dopo le nefandezze generate dai recenti decreti regionali sui tagli alla sanità privata reggina, mi tocca far emergere un altro drammatico problema in cui versa Reggio Calabria da circa 10 anni: l’assenza di un Centro dialisi territoriale di competenza dell'Asp ma soltanto la presenza di un’area dialisi Ospedaliera presso il G.O.M. che prende già in carico 100 pazienti (il massimo che possa supportare), laddove i pazienti sono circa 152.Da tale pesante inefficienza viene vissuto un dramma per circa 52 ammalati costretti, per sottoporsi a tali cure, a doversi recare fuori dal proprio comune con incredibili difficoltà di spostamenti. Si tratta di pazienti anziani, fragili e in gravissime condizioni di salute: nello specifico 6 di costoro sono costretti a recarsi con i propri mezzi a Melito Porto Salvo (32 km), altri 12 a Scilla (26 km) ed addirittura 34 fuori regione (nella vicina Messina) presso “centri privati”.In una situazione di assoluto declino e povertà economica e morale in cui ci troviamo già da anni in maniera purtroppo quasi irreversibile, per questi sfortunati reggini si evidenzia un danno economico per le deficitarie casse regionali di circa 1.200.000 annui”.

La Regione Calabria non ha ancora preso atto della esplicitazione di fabbisogno dell’Asp che nel marzo 2018 autorizzava la realizzazione del Centro dialisi territoriale.

“Anche in questo ambito - denuncia Ripepi - il commissario ad acta Massimo Scura ha vergognosamente fallito visto che si era impegnato personalmente, entro i primi di aprile, ad attivare il terzo turno di dialisi presso il G.O.M. per un periodo di massimo sei mesi per poi rimandare tutto a maggio, poi a luglio, dopo ancora a settembre, e ultimamente ad ottobre. Chiedo a Scura, che tanto bene conosce i calcoli - conclude - come è possibile che per il piano di rientro tolleri una spesa fuori regione di € 1.200.000 a favore di privati, e contemporaneamente risulti assente agli incontri in prefettura per trovare una soluzione dentro il comune di Reggio Calabria?”.

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