Polistena, reparti a rischio chiusura
POLISTENA - «Se non si
procederà all’assunzione del personale necessario alcuni reparti
dell’ospedale di Polistena rischiano di chiudere». E’ l’allarme
che lancia il sindaco di Polistena,Michele Tripodi, in una
lettera aperta indirizzata ai commissari dell’Azienda sanitaria
provinciale di Reggio Calabria.
«Siamo in prossimità dell’inizio della stagione estiva e,
come da tempo annunciato senza esito - afferma Tripodi - si
profilano tempi duri per l’ospedale di Polistena e la sanità
pubblica della Piana. Le assunzioni di medici tardano ad
arrivare e vi sono alcuni reparti che davvero rischiano di
implodere per il numero di utenze che storicamente si incrementa
durante i mesi estivi. Alcuni medici si sono dimessi
dall’ospedale e altri sono andati in pensione senza essere
sostituiti, altri ancora con la famosa 'quota 100' sono in
procinto di andare via. A questa grave e annunciata emorragia di
personale per ora non ha fatto seguito alcun tipo di ricambio
lavorativo e da luglio sarà difficile assicurare la copertura
integrale del servizio sanitario sul territorio».
«I reparti più a rischio - sostiene ancora Tripodi - sono
l'ostetricia/ginecologia e la pediatria dove mancano almeno
cinque medici. Soprattutto dopo la chiusura di altre strutture
dedicate alle partorienti ed ai bimbi, il numero di parti
dell’ospedale di Polistena è quasi raddoppiato in un anno, con
gli organici addirittura in riduzione. Ma neanche gli altri
reparti sono in condizioni di normalità, le carenze sono ormai
croniche, in particolare nei reparti di chirurgia, radiologia,
rianimazione/anestesia, pronto soccorso, pischiatria. A questo
si aggiunge il clima di generale sfiducia, stress e ansia che
pervade tantissimi operatori caricati di responsabilità
oltremodo verso gli utenti. Non vorremmo che questo stato di
cose generasse un disimpegno professionale diffuso con
conseguenze inevitabili ed irreparabili sui livelli di
erogazione del servizio».
«Chiediamo ai Commissari - sottolinea il primo cittadino di
Polistena - un intervento celere, straordinario, autorevole teso
ad assicurare la continuità del servizio sanitario garantito
dall’ospedale sul territorio che, diversamente, non potrà avere
vita lunga pur essendo l’unica struttura rimasta a presidio
della sanità pubblica. Non possiamo permettere che questo
territorio perda nel silenzio e nell’indifferenza generale
servizi pubblici e pertanto ci aspettiamo dalle Autorità
competenti che vengano presi i provvedimenti più opportuni a
tutela della salute dei cittadini e di un diritto
costituzionalmente garantito».