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Morta all'ospedale di Cetraro, 6 indagati

COSENZA - La sanità in Calabria sempre più nell’occhio del ciclone. Praticamente non passa giorno che il settore non sia al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e delle polemiche politiche, legate soprattutto al fatto che la Regione é commissariata ormai da anni per un deficit del settore sanitario diventato ormai una voragine. A questo si aggiungono i numerosi casi di morti sui quali c'é il sospetto - secondo le indagini in corso - di interventi non appropriati da parte di medici e personale parasanitario. I quali, a loro volta, devono fare i conti con la grave insufficienza di organici provocata dal blocco di nuove assunzioni. Insomma, un settore che é sempre più nel caos e che la politica non riesce più a governare per garantirne efficienza e qualità. E a rendere il clima ancora più pesante contribuiscono le doverose inchieste della magistratura per accertare eventuali responsabilità in caso di morti sospette. L’ultimo esempio, in questo senso, è rappresentato dagli accertamenti avviati dalla Procura della Repubblica di Paola sulla morte mercoledì scorso nell’ospedale di Cetraro, nel Tirreno cosentino, di una donna di 35 anni, Santina Adamo, deceduta poche ore dopo avere partorito il suo secondo figlio. Il pm che sta conducendo l’inchiesta, Maurizio De Franchis, ha emesso sei avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti indagati. Si tratta, stando a quanto si é appreso, delle unità di personale medico e dell’ostetrica che hanno assistito la donna nelle fasi precedenti e successive al parto. Dall’autopsia disposta dallo stesso magistrato é emerso che Santina Adamo sarebbe deceduta a causa di un imponente choc emorragico che ha fatto seguito al parto. Ciò che l’autorità giudiziaria vuole accertare, in sostanza, è se il personale dell’ospedale che ha assistito la donna abbia attuato correttamente le procedure previste dai protocolli. Sul decesso di Santina Adamo il Ministro della Salute, Giulia Grillo, ha disposto l’invio di una task force nell’ospedale di Cetraro per accertare quanto è accaduto. Un altro caso emerso è quello di una donna di 57 anni deceduta ieri sera nel Pronto soccorso dell’ospedale Annunziata di Cosenza dopo alcune ore di attesa. I familiari della donna, che era di etnia rom, dopo avere appreso del decesso, hanno inscenato una protesta che é rientrata soltanto dopo l’intervento dei carabinieri, avvertiti dal personale dell’ospedale. Gli stessi familiari della donna hanno presentato una denuncia al posto fisso di polizia dell’ospedale chiedendo che siano accertate eventuali responsabilità. Insomma, ogni giorno accade qualcosa che pone la sanità sul banco degli imputati. E la situazione, in un contesto generale che si caratterizza sempre più per confusione e inadeguatezza a tutti i livelli, si fa sempre più complessa e difficile.  

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