Casa della salute di Chiaravalle, per Pitaro (Misto) bisogna recuperare il tempo perduto
CHIARAVALLE - «Passare dalle lamentazioni alla concretizzazione dei progetti, soprattutto di
quelli risolutivi dei problemi che affliggono intere comunità ma che spesso impattano in ritardi spaventosi come accade per la Casa della Salute di Chiaravalle, di cui si parla da quando è stato smantellato il presidio ospedaliero. Per questa progettualità che da qualche anno si è arenata, bisogna recuperare il tempo perduto». È quanto sostiene il consigliere regionale Francesco Pitaro (Gruppo misto).
«In ballo - afferma Pitaro - ci sono 8 milioni e 300 mila euro che vanno spesi per la nuova costruzione della struttura socio-sanitaria che prevede la demolizione del vecchio manufatto, realizzato intorno agli anni '70, che ha ospitato l'ex ospedale 'San Biagiò. Il Consiglio comunale e il sindaco hanno fatto la loro parte in materia di rilascio delle concessioni edilizie, ma il blocco delle procedure provocato dal Decreto Calabria ha stoppato tutto. È mia intenzione chiedere al presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale di convocare i decisori pubblici (Dipartimento, Commissario, Asp) e i sindaci dell’area a partire dal primo cittadino di Chiaravalle sulla problematica di questa importante infrastruttura sanitaria».
«Oggi, grazie all’emendamento proposto dalla senatrice Silvia Vono al Decreto Semplificazioni convertito in legge che, superando l’assurda previsione del Decreto Calabria con cui si individuava la Stazione unica appaltante in una società in house della Regione Campania, riconsegna alla Calabria la gestione degli appalti sopra soglia nella sanità - sottolinea il consigliere regionale del Gruppo Misto - si può tornare sul tema e dare un taglio a ritardi e alle eventuali inadempienze che si
frappongono alla costruzione di un’infrastruttura sanitaria fondamentale per quel comprensorio».