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Adi a Crotone, Uneba replica al commissario

CROTONE – «



A seguito delle dichiarazioni pubblicate a mezzo stampa in data 11 luglio 2024 dal commissario straordinario dell’Asp di Crotone, Antonio Brambilla, l’associazione Uneba prende atto con soddisfazione che l’Azienda sanitaria, con pubblica dichiarazione abbia finalmente riconosciuto che il servizio Adi (Assistenza domiciliare integrata) nella provincia di Crotone è vicino all’obiettivo del Pnrr che garantisce prestazioni in favore del 10% della popolazione over 65. Questa dichiarazione riveste fondamentale importanza dal momento che il servizio Adi nella provincia è quasi esclusivamente garantito dagli erogatori privati accreditati in quanto l’Asp di Crotone non possiede personale qualificato ed appositamente dedicato ad erogare prestazioni di Adi per come imposto dalla legge». Lo afferma Uneba replicando al commissario dell’Asp sulla questione Adi. «Nondimeno, a tale espressa ammissione fa eco la pubblica dichiarazione che l’Asp di Crotone non remunera il servizio richiesto agli erogatori privati accreditati da oltre un anno e mezzo. A tale riguardo, il commissario Brambilla si giustifica adducendo di aver richiesto alla Regione l’autorizzazione al pagamento senza però ricevere ancora risposta. Una giustificazione che ormai non convince nemmeno i più distratti e che viene ripetuta come un mantra almeno da gennaio 2024. Nel frattempo, stranamente, le Asp di Cosenza e di Reggio Calabria continuano a contrattualizzare i loro erogatori neo-accreditati, nel rispetto dei Lea e delle procedure attuative del Pnrr. Non risulta che le atre Asp calabresi abbiano dovuto attendere speciali autorizzazioni dagli Uffici regionali. Risulta, al contrario, che con decreto dirigenziale 876/2024 e con decreto dirigenziale 5356 del 18.04.2024 la Regione abbia già da tempo trasferito i fondi per la contrattualizzazione Adi che, pur tuttavia, come ormai noto, continua a rimanere impantanata nelle burocrazie degli Uffici direzionali dell’Asp di Crotone. Aggiungiamo – è detto in una nota - che la replica del commissario Brambilla non contiene nessun riferimento ai Livelli essenziali di assistenza che pure, per legge, devono essere garantiti e mantenuti in favore degli assistiti della provincia di Crotone e per i quali esiste un apposito fondo sanitario dedicato (diverso dal Pnrr) e non ancora utilizzato a copertura delle prestazioni Adi per il 2023 e per il 2024.  Quanto, infine, a non meglio precisate criticità circa l’appropriatezza di alcune prestazioni Adi da parte dei privati accreditati (non potendo, si ribadisce, l’Azienda pubblica erogarle), rammentiamo al commissario straordinario che esistono i competenti Uffici distrettuali chiamati ad applicare in primis e correttamente le circolari attuative di loro stessa provenienza – prosegue la nota Sul punto l’associazione Uneba ha ripetutamente chiesto (e talvolta ottenuto) ripetuti incontri con l’Asp proprio per affrontare e risolvere le diverse problematiche sottese alla corretta erogazione del servizio. In ogni caso, questo aspetto non può essere utilizzato come alibi per non pagare le strutture sanitarie che l’Asp, per sua stessa ammissione, continua ad utilizzare gratuitamente per garantire il servizio in questione, men che meno per mortificare ancora di più le già gravi sofferenze di centinaia di pazienti portatori di patologie invalidanti e irreversibili e verso i quali ci dispiace constatare che il commissario dell’Asp non abbia inteso spendere neanche una parola». Uneba, come sempre, rimane aperta ad una rapida e bonaria soluzione del problema che, tuttavia, non potrà prescindere dalla puntuale e ineludibile applicazione della normativa vigente. Non verranno infatti avallate alchimie contabili tese ad ottenere economie aziendali sulla salute dei cittadini del comprensorio crotonese. Il diritto alla salute, sebbene costantemente aggredito specie dalle nostre parti, continua ad esistere ed il commissario Brambilla, in ragione dell’incarico che oggi riveste, ne dovrebbe essere il primo garante.

 

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