Assistenza oncologica in rete, la Calabria arranca
- Uneba Calabria
- 19 dic 2023
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ROMA - L’assistenza oncologica in reta è efficace ed efficienta ai migliori livelli in 5 Regioni italiane: Toscana, Piemonte/Valle D’Aosta, Emilia Romagna e Veneto, seguiti dalla Liguria dove i risultati sono molto buoni anche se non ottimi. Ancora elevato il gap Nord-Sud con 4 Regioni fanalino di coda: Basilicata, Calabria, Molise, Abruzzo che hanno necessità di un costante supporto per garantire livelli di assistenza accettabili. «È il quadro presentato oggi dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) nel rapporto sugli “Esiti della quinta indagine nazionale sullo stato di attuazione delle reti oncologiche regionali”, condotta nel 2023 analizzando i risultati del monitoraggio rispetto all’anno precedente.
«La rete - spiega Manuela Tamburo De Bella, coordinatrice dell’Osservatorio per le reti oncologiche regionali Agenas - è un’organizzazione su cui si basa l’erogazione dei servizi sanitari. Nello specifico la rete oncologica serve a ottimizzare il percorso del paziente attraverso i vari step assistenziali, sia quello chirurgico, chemioterapico o radioterapico». Passaggi «ad alto impatto, sia economico che di erogazione di servizi: quindi, in sintesi, la rete garantisce efficienza e sostenibilità». In questo quadro le «Regioni che hanno messo in atto un processo di programmazione sanitaria oncologica storicamente organizzato in rete - dove questo sistema funziona - e hanno degli esiti migliori in termini di presa in carico, basso indice di fuga, aderenza alle liste d’attesa, capacità produttiva della rete, sono la Toscana, il Piemonte-Valle D’Aosta (unica rete), l’Emilia Romagna e il Veneto».
Poi abbiamo «un gruppo di Regioni in cui si nota uno sforzo di ottimizzazione della governance. E queste sono la Campania, la Puglia, Provincia autonoma di Trento e Bolzano. Abbiamo anche Regioni altamente performanti in termini di esiti legati a singoli centri come per esempio la Lombardia e il Lazio che non hanno una rete formalizzata organizzata, ma grazie a centri ad elevato impatto assistenziale salgono in graduatoria. Poi abbiamo un’altra regione importante che ha fatto un’opera di ottimizzazione, il Friuli-Venezia-Giulia dove gli esiti sono elevati. La governance ancora è da migliorare ma i risultati sono molto performanti, tali da avere quasi i livelli delle prime 4 reti. Infine, i fanalini di coda: Basilicata, Calabria, Molise, Abruzzo che necessitano di un costante affiancamento, cosa che già stiamo facendo perché siamo nei piani di affiancamento organizzativi di queste Regioni, che non hanno una struttura di rete e questo si riflette sugli esiti: non hanno una buona presa in carico, hanno un indice di fuga molto elevato, non ottimizzano i servizi di rete». Più in generale, rimangono da «supportare nella definizione della rete e nella sua successiva crescita - scrive l'Agenas - le Regioni Calabria, Molise, Sardegna, Umbria, Basilicata e Abruzzo in cui appare evidente dalla mobilità, dall’indice di fuga e dalla scarsa risposta al soddisfacimento della domanda dei pazienti residenti in Regione, l’inefficacia dei processi di base della rete». Mentre, «da osservare, il progresso di alcune Regioni - Campania, Puglia, Sicilia, Marche, Provincia autonoma di Trento e Provincia autonoma di Bolzano - che essendo partite da una riorganizzazione della rete stanno mostrando un crescente impatto favorevole sugli esiti».
Il monitoraggio sulle reti è stato realizzato sulla base di un questionario e da una serie di indicatori - dati 2022- legati alle sette patologie oncologiche maggiori (mammella, colon, retto, polmone, prostata, ovaio ed utero). Sono stati monitorati: presa in carico da strutture della Rete, che rappresenta la percentuale dei ricoveri di pazienti residenti con diagnosi per cancro, con distinzione per patologia; indice di fuga fuori Regione; tempi di attesa valutati, attraverso la percentuale di ricovero entro 30 giorni dalla data di prenotazione, con distinzione per patologia.
Il Rapporto contiene anche approfondimenti, disponibili sul portale statistico Agenas, sull'analisi dello stato di attuazione della Rete in termini di capacità produttiva per quanto riguarda l’attività chirurgica, di mobilità e spesa, oltre che di prossimità delle prestazioni fornite all’interno della Rete riferita alle attività ambulatoriali di chemioterapia e radioterapia.












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