Azienda Zero, dubbi dal tavolo Adduce
CATANZARO - «Seppure tardivi, i rilievi del Tavolo Adduce mettono pesantemente in discussione la legge regionale della Calabria istitutiva dell’Azienda Zero e quella sulla fusione tra l’ospedale e il policlinico di Catanzaro nell’Azienda unica Dulbecco. In grande solitudine, nei mesi scorsi avevamo al riguardo contestato l’incauta fretta, salvo qualche eccezione, del Consiglio regionale della Calabria». Lo afferma, in una nota, Francesco Sapia, responsabile del settore Sanità di Pop-Popolari in rete della Calabria, comitato che nel pomeriggio del prossimo venerdì 3 febbraio terrà a Lamezia Terme un’iniziativa pubblica, promossa insieme alla Scuola di formazione al bene comune, cui tra gli altri parteciperanno Giuseppe De Mita e rappresentanti di varie forze politiche. «Non possono passare nel silenzio le conclusioni dell’ultimo Tavolo Adduce, anche se negli anni – precisa Sapia – non ha brillato per tempestività né ha saputo vigilare a modo sulla gestione del Piano di rientro. Come spesso osservato anche in diversi miei atti parlamentari, non può esistere alcuna sovrapposizione di ruoli e funzioni tra il commissario alla Sanità calabrese e il presidente della giunta regionale, ora rappresentati dalla stessa persona. Con l’esperto di legislazione sanitaria Tullio Laino, avevamo inoltre prospettato, a proposito delle riferite leggi regionali, la violazione del dettato costituzionale sull’esercizio dei poteri commissariali, di norme di legge sul Piano di rientro e di precise sentenze della Corte costituzionale, secondo cui gli organi regionali non possono interferire con il commissario governativo». «Da ultimo, il Tavolo Adduce – spiega Sapia – ha confermato che avevamo fatto bene a contestare l’imposizione dell’Azienda Zero e avevamo ragione sulla sovrapposizione tra la stessa e la struttura commissariale nonché sulla sovrapposizione tra la figura del commissario governativo e quella del presidente della Regione. Soprattutto, il Tavolo ha ribadito che il commissario alla Sanità regionale deve essere tenuto al riparo da ogni interferenza degli organi gestionali ordinari. A tal proposito, ricordo una mia proposta di legge, presentata alla Camera, che, se approvata, avrebbe posto fine alla persistente confusione tra ruoli e poteri istituzionali in caso di commissariamento sanitario da parte del governo. Mai come adesso – conclude Sapia – c’è bisogno di cambiare le norme di legge sul commissariamento della Sanità, anche nel senso di snellire tutte le procedure, ancora farraginose, di verifica degli adempimenti relativi al Piano di rientro».
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