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Caso Lamezia, per Bruni (Pd) rappresentazione di un disastro annunciato



LAMEZIA – «La sanità calabrese purtroppo ci ha abituato al peggio ma dei cani randagi che girano indisturbati per i corridoi francamente mi sembra davvero troppo. E quando chiediamo di intervenire ci dicono che bisogna aspettare. Nessun rispetto per i cittadini». Lo afferma la consigliera regionale del Pd Amalia Bruni intervenendo sul caso Lamezia. «Siamo oramai abituati a vedere qualunque cosa nella sanità calabrese, dalle ambulanze senza medico alla carenza sempre più evidente di personale sanitario, dalle liste d’attesa lunghissime all’esodo di malati verso altre parti d’Italia per curarsi. E tanto altro ancora senza che ci sia un’iniziativa che sia una che parli di un progetto, di una strategia per invertire questa tendenza. Annunci e promesse a centinaia ma alla fine è solo fuffa. I cani randagi a spasso nei corridoi dell’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia sono la rappresentazione plastica di un disastro che, per quanto annunciato, continua a essere tale senza che nessuno intervenga. Il video, facilmente reperibile sul web provoca due sentimenti, tristezza e rabbia per una situazione che pare non avere mai fine e che se raccontata al di fuori della nostra regione nessuno si sognerebbe di credere. Ed è vero che la responsabilità del randagismo spetta al Comune come ha immediatamente precisato il Generale Battistini dicendo una cosa giusta. Ma qui non ci troviamo di fronte a un episodio unico per quanto sfortunato. Quanto accaduto è l’ennesima spia accesa di una situazione allarmante, è la cifra del degrado assoluto, il punto più basso dello sfacelo della nostra sanità regionale. Come possono avvenire certi fatti senza che nessuno dia spiegazioni e che ammetta responsabilità o che prenda provvedimenti immediati, insomma che ci siano risposte per rassicurare i cittadini? E i cani in questione, voglio precisarlo, sono gli unici innocenti di questa vicenda ma una struttura sanitaria non può essere priva di controlli, senza difese, la prossima volta rischiamo chissà che cosa, un assalto di cinghiali? Senza accenti polemici ma quando abbiamo chiesto l’audizione del Generale Battistini che pure è arrivato da poco alla guida dell’Asp di Catanzaro era per capire insieme lo stato dell’arte e cominciare a parlare di problemi quotidiani, certo non pensavamo proprio ai cani nei corridoi ma di cosa fare subito per fronteggiare un’emergenza nell’emergenza che non accenna a dare segnali di controtendenza. Invece dobbiamo aspettare ancora, ma chi? Se parliamo di Godot, Commissario Occhiuto, stiamo freschi. I cittadini stanno perdendo anche l’ultima cosa in loro possesso, la speranza e per non farla perdere occorre l’impegno da parte di tutti, la situazione è gravissima e se non ci sforziamo tutti, mettendo da parte personalismi, bandierine e identità politica, facendo il massimo, la barca affonderà».




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