Consulta, rischio di azioni esecutive per le Aziende sanitarie calabresi
CATANZARO - «Sono molto preoccupato da quello che potrà accadere alla sanità calabrese all’indomani dell’emanazione della sentenza della Corte Costituzionale riguardo la possibilità di intraprendere azioni esecutive a carico degli enti del servizio sanitario regionale». Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Ernesto Alecci.
«Tale sentenza, infatti, espone di fatto tutte le Aziende sanitarie calabresi - aggiunge Alecci - ad operazioni di pignoramento e recupero coatto del credito da parte dei creditori muniti di titolo. Una situazione gravissima che potrebbe mettere in ginocchio interi apparati e intere strutture, con ricadute drammatiche sulle normali attività sanitarie offerte. Pertanto, da oggi, nell’affrontare i gravi ed irrisolti problemi della sanità calabrese il presidente della Regione e commissario alla Sanità Roberto Occhiuto dovrà fare i conti con questa nuova realtà generata dalla pronuncia della Corte Costituzionale. E dovrà necessariamente concertare con il Governo nazionale una nuova soluzione, anche transitoria, con cospicue coperture finanziarie, per evitare l’ennesima beffa ai danni dei calabresi».
«In ogni caso, ritengo indifferibile - sostiene ancora il consigliere regionale - che il commissario promuova un confronto per esaminare ed approfondire l’impatto che potrà produrre questa sentenza sull'equilibrio economico-finanziario, già claudicante, delle Aziende sanitarie calabresi, le quali potrebbero essere travolte da innumerevoli pignoramenti. Nell’ottica di un’opposizione seria e costruttiva, come sempre, mi dichiaro pronto al dialogo e alla collaborazione nella speranza che il commissario Occhiuto senta il bisogno di discutere dell’argomento anche in Consiglio regionale. Quello che a me interessa unicamente è che non venga penalizzato l'aspetto assistenziale e che l’ammalato resti al centro delle attività delle Aziende sanitarie calabresi».
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