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Cure palliative, la Cisl Medici rileva incoerenze



CATANZARO «A pochi giorni o “ore” dall’incorporazione del “Pugliese Ciaccio nella “Mater Domini”, mediante protocollo d’intesa tra Regione Calabria ed Università Magna Graecia, non si può non evidenziare alcune contraddizioni ed incoerenze nei comportamenti delle rispettive Direzioni». A scriverlo sono Nino Accorinti e Lucia Carolei per la Cisl Medici Magna Graecia. «Nello specifico, sembra che il Rettore dell’Umg e il Commissario dell’Azienda Mater Domini, già nominato con Dca 89/2023 Commissario della futura Azienda “R. Dulbecco, abbiano ignorato (o dimenticato?) le strutture ospedaliere e le competenze presenti nel “Pugliese Ciaccio”. Un caso emblematico è l’atto 236 del 31 marzo 2023 con cui il predetto Commissario ha deliberato una Convenzione tra l’Università degli Studi Magna Graecia, l’Aou Mater Domini e l’Azienda Ospedaliera di Cosenza per l’istituzione della Scuola di Specializzazione in Medicina e Cure Palliative dell’Università di Catanzaro. Nell’atto pattizio, relativamente alla rete formativa, non sono state inserite le strutture, afferenti entrambe al Dipartimento “Oncoematologico” del Presidio “Ciaccio” di Catanzaro, cioè la Sod di Cure Palliative e quella di Terapia del Dolore, prima realtà in Calabria, da sempre punto di riferimento di eccellenza per l’utenza e per la medicina territoriale regionale, in particolare per l’Area Centro. Viceversa, è stata considerata e convenzionata, quale struttura collegata, la sola struttura complessa dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza dove gli specializzandi dell’Umg di Catanzaro si dovranno recare per seguire il programma di formazione. Ulteriori circostanze, che meritano di essere approfondite, riguardano sempre al “Mater Domini”, l’attribuzione dei programmi, infra o interdipartimentali - assimilati ad incarichi gestionali di Struttura Complessa o Semplice Dipartimentali – a docenti universitari malgrado l’assenza di un atto aziendale ed i limiti di spesa. Difatti, la retribuzione di questi incarichi appare persino maggiore rispetto agli incarichi di struttura Complessa assegnati agli altri universitari ed ai direttori ospedalieri. Ebbene, in questi casi nessun ostacolo al conferimento, nessuna regolamentazione sulla durata e valutazione sulle necessità assistenziali, basta che il Rettore adotti un decreto che il Commissario dispone. Viceversa per il personale ospedaliero nessun incarico di struttura semplice è stato attribuito, come avvenuto similmente nell’Azienda “Pugliese Ciaccio” dal 2022 da parte del Commissario Procopio. Lo stesso ha disposto, in violazione delle norme, addirittura la proroga e la durata degli incarichi, già scaduti o prossimi alla scadenza, fino alla fusione con il “Mater Domini”, come peraltro per il rinnovo di quelli di struttura complessa. Per di più, al “Pugliese Ciaccio” mentre vengono pubblicati bandi di mobilità in barba ad ogni ricognizione e futura organizzazione del personale non si dà seguito neanche all’attribuzione degli incentivi 2020. L’auspicata costituzione di una Azienda Unica integrata con l’Università, la cui realizzazione deve essere finalizzata al miglioramento della sanità cittadina e calabrese, deve ambire ad un progetto virtuoso di programmazione e gestione, e non sottostare ad ambizioni personali ed a comportamenti di dubbia legittimità. Non si conoscono le risultanze dei gruppi di lavoro interaziendali che sono stati costituiti in queste ultime due settimane dai due management su aspetti a quanto pare squisitamente di tipo amministrativo, mentre l’obiettivo dovrebbe essere il superamento nel prossimo futuro delle difficoltà di integrazione relativamente alla complessità del quadro normativo e procedurale, soprattutto in tema di organizzazione del lavoro nel settore sanitario. Ed in ambito amministrativo, sono stati presi in considerazione i debiti accumulati dalle due Aziende che sembra supererebbero i 250 milioni di euro e l’unificazione dei bilanci e delle casse? E’stato definito un percorso di adeguamento delle procedure amministrativo-contabili? Quali competenze avranno nel breve periodo di attività concesso dalla legge i due direttori, amministrativi e sanitario, dell’Azienda incorporata? Esistono, quindi, elementi di pericolo per il Commissario in pectore che dovrà superare, assumendosi la responsabilità delle criticità e di un percorso particolarmente laborioso, vincolato da impianti regolamentatori rigidi e soggetto a diversi controlli di legittimità».

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