Dl Calabria, l'intervento di Occhiuto (FI)

ROMA - “L'emergenza Covid ha svelato la debolezza del sistema sanitario calabrese, ma i cittadini della mia Regione già conoscevano la fragilità di questo comparto, per averla vissuto ogni giorno sulla propria pelle. In queste settimane si è reso più evidente il perimetro delle responsabilità”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera dei deputati, intervenendo in Aula a Montecitorio durante le dichiarazioni di voto finale sul decreto Calabria.
“Negli anni passati - ha spiegato - la classe dirigente calabrese ha accumulato gravi ritardi, lo dice uno come me che non ha mai partecipato al governo regionale o nazionale, ma si ascrive quota-parte delle responsabilità. Però da 11 anni la sanità calabrese non è governata dai rappresentati politici regionali, ma dal governo nazionale, e in queste settimane tutti se ne sono resi conto. E i disastri sono sotto gli occhi di tutti. E con questo decreto l'esecutivo continua a sbagliare, avremo altre pagine tragiche per la Calabria. In questi 11 anni di commissariamento il debito della sanità calabrese è aumentato ed è diminuita la qualità dei servizi per i cittadini. Non si è potenziata la rete territoriale, non si sono aiutati i medici di famiglia, e oggi in Calabria ci sono 18 ospedali chiusi".
"Il governo, in questo decreto, non ha ascoltato la voce dei calabresi, i loro bisogni. In Calabria mancano gli ospedali, ma mancano anche gli operatori sanitari e i medici: i nostri giovani sono costretti ad andare via dalla nostra Regione. Servono assunzioni, e servono a tempo indeterminato. Serve ripianare il debito sanitario, per far ripartire la macchina, per fare nuovi investimenti. Dall’esecutivo niente di tutto questo”, ha concluso.
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