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Dl Calabria, la consigliera regionale Bruni chiede di applicarlo



CATANZARO - «L'emergenza sanitaria in Calabria non ha mai fine e la carenza di medici ha da tempo superato i livelli di guardia. Il Commissario Occhiuto continua a pensare che le cose si risolvono andando lontano, addirittura fino a Cuba, mentre basterebbe guardare dentro casa per invertire decisamente la rotta». Lo scrive in una nota la consigliera regionale del Pd in Calabria Amalia Bruni, vicepresidente della Commissione Sanità.

«Per la vicenda gravissima del reclutamento dei medici - osserva Bruni - l’unica soluzione possibile ad oggi è quella che stanno applicando, paradossalmente, le altre regioni e si chiama 'Decreto Calabrià. Grazie alla legge del 30 dicembre 2018 numero 145, gli specializzandi iscritti al terzo anno possono partecipare ai concorsi pubblici per titoli ed esami a tempo indeterminato e, se idonei, vengono inseriti in graduatoria separata e secondaria rispetto ai medici specialisti. Quindi gli specializzandi possono essere assunti a tempo determinato per passare automaticamente a tempo indeterminato al conseguimento del titolo, fino a 36 mesi nella rete formativa della propria scuola e fino a 18 mesi in tutti gli ospedali che fanno parte della rete formativa di una scuola di specializzazione della medesima branca frequentata dal candidato risultato idoneo».

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