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Informatori scientifici, la Calabria si dota del registro regionale



REGGIO CALABRIA - Conferire legittimazione giuridica e riconoscimento formale ad una professione che rappresenta un anello di congiunzione importante nella catena della salute pubblica. Si fonda su questi principii la proposta di legge approvata dal Consiglio regionale della Calabria su iniziativa del capogruppo di Forza Italia Michele Comito. «Con la legge - spiega il promotore all’indomani dell’assise consiliare - è stato istituito il Registro regionale degli informatori scientifici del farmaco e del parafarmaco». Comito tiene a precisare come si tratti di un registro e non di un albo, «che è invece materia demandata alla potestà legislativa dello Stato».

«L'informatore scientifico - afferma il consigliere di FI - è il professionista che fa da tramite tra la ricerca scientifica e la classe medica grazie al continuo aggiornamento cui è chiamato e all’interscambio di esperienze tra i vari attori del settore. Da medico ci tengo particolarmente ad evidenziare il grande lavoro svolto da questi professionisti, le cui capacità ed esperienze noi 'sfruttiamò specie nell’utilizzo dei nuovi farmaci. Ma malgrado ciò, e malgrado l’attività di informazione scientifica sia la più normata tra le professioni a forte carattere sociale, ci si trova dinanzi ad una sorta di paradosso per il quale i loro promotori, gli informatori appunto, non vedono riconosciuto formalmente e giuridicamente il loro ruolo, poiché non esiste un albo nazionale che garantisca le loro specifiche funzioni. Questo - chiosa Comito - mal si concilia con il servizio pubblico di estrema importanza reso da questi professionisti, che sono sottoposti al rispetto di leggi nazionali e regionali”. Il consigliere Comito ricorda poi come gli stessi informatori calabresi del farmaco e del parafarmaco, proprio per ovviare al vuoto legislativo, hanno costituito negli anni sezioni provinciali di associazioni e federazioni, oltre che un coordinamento regionale, proprio al fine di creare le giuste premesse per l’adozione del registro e il riconoscimento della loro figura tra le professioni sanitarie. È per tale motivo - rimarca il consigliere - che abbiamo ritenuto opportuno istituire il registro regionale presso il competente Dipartimento regionale per la Tutela della salute. Con la legge che istituisce e norma il registro, quindi, lo stesso Dipartimento potrà giovarsi delle professionalità in questione allorquando si presenterà la necessità di istituire tavoli tecnici magari per valutare l'utilizzo di innovazioni nel campo dei farmaci e parafarmaci. Infine - conclude Comito - mi preme sottolineare come questa legge non preveda oneri finanziari a carico del bilancio regionale, ma vada nella esclusiva direzione di un riconoscimento delle professionalità che hanno grande rilevanza nel campo della medicina e della tutela della salute dei calabresi».

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