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Medici imboscati, oltre 1350 in tutta la Calabria


 




VIBO VALENTIA - «Supera le 1350 unità il personale sanitario calabrese impiegato in mansioni differenti rispetto a quello per cui è stato assunto. Il dato si raggiunge sommando anche le ulteriori 23 unità (5 dirigenti Medici, 7 infermieri, 7 operatori socio-Sanitari, 1 tecnico sanitario di laboratorio biomedico, 1 fisioterapista, 1 puericultrice, 1 ausiliario specializzato) che lavorano presso l’Azienda provinciale sanitaria di Vibo Valentia. A questo numero si devono aggiungere anche 109 dipendenti in possesso di inidoneità certificata e/o idoneità con prescrizioni limitanti, rispetto alle mansioni proprie della qualifica di appartenenza. Le prescrizioni/limitazioni più frequenti per i medici riguardano la non disponibilità ai turni notturni, mentre per per gli infermieri e gli operatori socio-sanitari le prescrizioni/limitazioni più frequenti riguardano la non disponibilità alla movimentazione dei carichi. Al momento i dati che presentiamo non coprono tutte le aziende sanitarie calabresi, poiché manca all’appello l’Asp di Cosenza che con oltre 5mila dipendenti è la più grande della Regione. Per questo mi sono trovato costretto a far ricorso al difensore civico della Calabria che si è prontamente attivato nella risoluzione della problematica.   Al di là del dato numerico che comunque è importante, e dell’immobilismo dell’ufficio del Commissario ad acta della Sanità, a seguito di questa mia azione, alcune Asp hanno iniziato quei controlli e quelle verifiche che fino ad oggi non erano mai state effettuate. Il che è un segnale positivo sul quale dobbiamo continuare a lavorare». Lo afferma il consigliere regionale Davide Tavernise (M5S).

 

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