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Salute mentale, in Calabria 40 accessi al giorno ai Pronto soccorso

  • Immagine del redattore: Uneba Calabria
    Uneba Calabria
  • 9 apr
  • Tempo di lettura: 5 min

REGGIO CALABRIA - Da una parte, l’esplosione di un fenomeno che, dopo la pandemia, ha assunto i caratteri di una vera e propria emergenza. Dall’altro le difficoltà a farvi fronte, legate a vari fattori, dovuti alla mancanza di specialisti e di risorse adeguate, ma anche di una carenza nell’organizzazione che permetta di utilizzare al m


Giuseppe Niccolò
Giuseppe Niccolò

eglio quelle a disposizione. E intanto le richieste di aiuto continuano a crescere, con un aumento vertiginoso negli ultimi anni per problematiche legate alla salute mentale, con un picco soprattutto da parte di minori e giovani adulti. L’emergenza salute mentale in Italia sta assumendo contorni sempre più preoccupanti. E per affrontare questa complessa realtà, Motore Sanità, con il contributo incondizionato di Angelini Pharma, ha promosso una serie di think tank che hanno coinvolto esperti, associazioni di pazienti, istituzioni e stakeholder con l’obiettivo di individuare azioni concrete e sostenibili per migliorare l’assistenza e ridurre lo stigma associato ai disturbi mentali. La Road Map dei “Laboratori sulla salute mentale” è partita da Roma per poi arrivare a Viareggio, Milano, Padova e tornare nella Capitale, dove sono stati presentati i risultati della prima parte di un percorso che, dopo aver toccato anche Bari, è arrivato in Calabria. A Reggio Calabria, nel corso del convegno che si è svolto presso l’Hotel Medinblu, dopo un confronto sulla situazione nella regione, si è ribadita la necessità di investire al meglio le risorse a disposizione, mettendo al centro il concetto di One Mental Health, che considera la salute mentale come una questione non solo medica, ma come un aspetto fondamentale del benessere dell’individuo, secondo una accezione idonea ad abbracciare tutte le dimensioni della persona: fisica, psicologica, sociale ed economica. Per fare il punto della situazione, è emerso nella Road Map, occorre partire dai numeri. Con i disturbi mentali che stanno prendendo il sopravvento, superando per incidenza le malattie cardiovascolari e insidiando persino il cancro nell’immaginario collettivo. Lo dice l'ultimo World Mental Health Day Report, pubblicato da Ipsos, che svela un dato allarmante: per il 45% degli intervistati in 31 paesi, la salute mentale è oggi la preoccupazione sanitaria più urgente. Rispetto al 2018, questa consapevolezza è cresciuta di 18 punti percentuali, rivelando una pandemia silenziosa che investe ogni angolo del pianeta. In Italia, il numero di persone affette da disabilità mentali è di 16 milioni, con un incremento del 6% rispetto al 2022. Il 75%, circa 12 milioni, soffre di ansia e depressione. I numeri, però, raccontano di un Paese che arranca. I dipartimenti di salute mentale (Dsm) sono crollati, passando da 183 nel 2015 a 139 nel 2023. Un taglio che si accompagna a un esodo di professionisti, con 25.000 operatori attivi, 55 ogni 100.000 abitanti, molto al di sotto degli 83 previsti dagli standard dell’Agenas e ratificati dal Ministero della Salute. La spesa pubblica per la salute mentale, intanto, rimane anemica: appena 3,6 miliardi l’anno, facendo dell’Italia il fanalino di coda tra i Paesi europei ad alto reddito. Dietro questa cifra, però, si nasconde un vuoto doloroso: un 3,5% di italiani, oltre due milioni di persone, secondo le stime non riesce a trovare aiuto. Lo stigma, la paura, ma anche l’inefficienza del sistema li tengono lontani dalle cure. Intanto, i casi di disturbi mentali sono quintuplicati nell’ultimo decennio, con un impatto devastante soprattutto sui giovani e sulle categorie più fragili. Per quanto riguarda la Calabria, secondo i dati dell’ultimo rapporto sulla salute mentale pubblicato dal Ministero della Salute alla fine del 2024, le persone in carico ai Dipartimenti della Regione, nel 2023, erano 17.636, con circa 470mila soggetti (le stime parlano del 20-30% della popolazione) che convivono con situazioni di disagio psicologico e disturbi mentali sottosoglia. Numeri che raccontano di un disagio crescente, come confermano i dati degli accessi nei Pronto Soccorso calabresi per problematiche psichiatriche che, nel 2023, sono stati 15.407, ossia più di 40 al giorno. L’analisi delle diagnosi principali che hanno portato agli accessi in pronto soccorso mostra che le sindromi nevrotiche e somatoformi costituiscano il problema più frequente, con oltre cinquemila casi segnalati. Oltre 164mila, poi, le prestazioni erogate in un anno dai servizi territoriali, di cui 8.385 a domicilio. La rete di assistenza psichiatrica in Calabria è articolata con cinque Dipartimenti di salute mentale, 43 centri territoriali, 22 strutture residenziali e 5 strutture semiresidenziali che offrono, rispettivamente, 412 e 52 posti tra pubblico e privato. Il costo complessivo dell’assistenza psichiatrica territoriale nella regione (ma i dati, ha precisato il Ministero nel report, sono provvisori) ammonta a 88 milioni di euro, di cui quasi 48 milioni destinati all’assistenza ambulatoriale e domiciliare, 4,6 milioni per l'assistenza semiresidenziale e 31,5 milioni per l’assistenza residenziale. Per quanto riguarda il personale, secondo i dati diffusi dal Ministero alla fine del 2024, aggiornati al 31 dicembre 2022, il personale dei dipartimenti di salute mentale della Calabria contava 423 unità, di cui 98 medici (41 dei quali psichiatri). E poi 178 unità di personale infermieristico, 9 tecnici della riabilitazione psichiatrica, 11 educatori professionali, 31 Ota/Oss, 23 assistenti sociali, 13 amministrativi e 37 figure rientranti in altre categorie. Gli psicologi dei Csm sono 31, in media uno ogni 43mila abitanti. Anche a Reggio Calabria, come nelle altre Regioni già toccate dalla Road Map, si è proposto di abbracciare il concetto di One Mental Health, che considera la salute mentale come una questione non solo medica, ed è al centro del percorso tracciato dall’omonimo Intergruppo Parlamentare promosso dal senatore Ignazio Zullo che è stato presentato nella Sala Nassirya del Senato il 22 gennaio. La salute mentale, si è detto, deve essere concepita come un aspetto fondamentale del benessere dell’individuo, secondo una accezione idonea ad abbracciare tutte le dimensioni della persona: fisica, psicologica, sociale ed economica. Il benessere psicologico non può infatti prescindere dalla capacità di lavorare e di abitare in un ambiente sano, oltre ad avere relazioni sociali appaganti. È essenziale, pertanto, sviluppare modelli di intervento che favoriscano il reinserimento sociale e lavorativo delle persone, con un’attenzione particolare alle politiche abitative e alle politiche attive del lavoro. Centrale, poi, è il superamento dello stigma, spesso alimentato da una narrazione che riduce la persona al "paziente". Un’altra necessità emersa in tutte le Regioni è quella di migliorare la transizione dei pazienti dalla neuropsichiatria infantile ai servizi per adulti, spesso compromessa dalla mancanza di continuità e risorse. Le famiglie e le associazioni sono state riconosciute come partner cruciali. Iniziative di psicoeducazione e co-progettazione dei servizi possono garantire un’assistenza più inclusiva e personalizzata. Al Laboratorio sulla Salute Mentale di Reggio Calabria hanno preso parte i massimi esperti, a livello regionale e nazionale, tra cui Alberto Siracusano, professore emerito di Psichiatria, Università Tor Vergata, coordinatore del Tavolo tecnico ministeriale sulla salute mentale, e Giuseppe Nicolò, direttore DSM-DP Asl Roma 5, coordinatore vicario del Tavolo tecnico ministeriale sulla salute mentale, oltre ai rappresentanti delle associazioni di pazienti e delle istituzioni. Durante i lavori, è stata ribadita la necessità di percorre una strada che segua una to do list concreta per migliorare l’attuale scenario raccolta nel “Mental Act” presentato a Roma che comprende i seguenti punti: investire sui professionisti sanitari; adeguamento dell’offerta assistenziale e delle linee guida; rinnovare il Piano di azione nazionale sulla Salute mentale (Pansm) e creare nuove linee guida per la gestione della depressione.

 

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