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Sicurezza sismica ospedaliera, Tavernise (M5S) denuncia il taglio dei fondi

 


 




REGGIO CALABRIA - Cosa intende fare la Giunta Regionale e il Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria, per opporsi al taglio indiscriminato da 1,2 miliardi di euro del PNRR destinati alla realizzazione del programma denominato «Verso un ospedale sicuro e sostenibile»? E a quanto ammonta la quota parte del definanziamento a carico della Regione Calabria e quali sono i progetti che la Regione Calabria ha presentato, attivato e quali di essi sono interessati dal definanziamento delle risorse Pnrr in parola?

Sono queste le domande contenute in una interrogazione che il consigliere regionale del M5S Davide Tavernise ha inoltrato al presidente della Giunta Regionale, Roberto Occhiuto, sul caso dei fondi Pnrr tagliati e posti a carico del finanziamento di cui all'articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67 (fondo di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico).

«La preoccupazione maggiore – afferma Tavernise - riguarda soprattutto quegli interventi che erano già stati finanziati, per i quali ci sono già cantieri in corso o hanno già gare assegnate, quindi hanno prodotto obbligazioni giuridicamente vincolanti che non sono sostituibili con i fondi dell’articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67. La rimodulazione del finanziamento già accordato, in cantieri di strutture ospedaliere per l’antisismica già avviati, potrebbe provocarne il fermo, con rilevanti ricadute tecnico-giuridiche-economiche a carico di Regioni e SSR che hanno sottoscritto gli affidamenti.Questo definanziamento lede ulteriormente il diritto alla Salute dei cittadini che invece dovrebbe essere la priorità – prosegue Tavernise - Il taglio delle risorse “fondamentali” ai territori e alle strutture ospedaliere pubbliche è semplicemente inaccettabile. Siamo convinti che per garantire un sistema sanitario equo ed efficiente è fondamentale che i governi pianifichino i finanziamenti in modo oculato, assicurando risorse adeguate per tutti i livelli di assistenza, compresa la sanità di prossimità. Il motivo principale per il quale, tra gli altri motivi, ci schieriamo contro l’autonomia differenziata».

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