Vibo, audizione della terna commissariale in commissione regionale
- Uneba Calabria
- 30 gen
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VIBO VALENTIA - «Grande attenzione e comprensione verso le problematiche che affliggono l’Asp di Vibo Valentia concretamente dimostrate affrontando in maniera aperta le principali questioni sul tavolo». Così il consigliere regionale del Vibonese, Francesco De Nisi (Azione), sull’audizione in Commissione regionale sanità della terna commissariale dell'Asp di Vibo da lui voluta attraverso una richiesta avanzata alla presidente Pasqualina Straface. Il consigliere – nonché commissario regionale del partito di Calenda – si è detto soddisfatto delle risposte fornite dai vertici aziendali (Vittorio Piscitelli, Gandolfo Miserendino e Gianluca Orlando), che hanno «mostrato impegno e prospettato soluzioni per il futuro della sanità locale nell’ambito di un incontro caratterizzato da un clima costruttivo e dalla chiara volontà di affrontare le criticità. Dall’audizione, in particolare, è emersa l’esigenza di adottare misure incisive per contrastare le infiltrazioni mafiose, già segnalate dalla Commissione di Indagine durante l’accesso agli atti. A distanza di 15 anni dallo scioglimento dell’Asp Vibo per infiltrazioni, si rilevano ancora problematiche nei medesimi appalti, con il coinvolgimento degli stessi clan e degli stessi individui. Il Prefetto Piscitelli e il dottor Orlando si sono impegnati a risolvere tali criticità in modo strutturale, garantendo che simili situazioni non si ripetano in futuro». Un altro tema cruciale affrontato durante l’audizione è stato il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato di 25 infermieri e 16 operatori socio-sanitari (Oss): una situazione che rischia di compromettere la funzionalità dell’azienda sanitaria. De Nisi evidenzia come, grazie anche alla revisione del Dca n. 184 del luglio 2024, «i commissari abbiano assunto l’impegno di avviare le procedure di stabilizzazione del personale interessato». È stata inoltre evidenziata la necessità di ricalcolare le unità di personale necessarie, non solo per gli infermieri, ma anche per Oss, medici e altre figure impiegate nei servizi sanitari in modo da procedere alla immediata stabilizzazione anche degli stessi Oss (attualmente esclusi). Si è dato spazio anche alle questioni riguardanti il personale somministrato, che comprende oltre 20 unità tra amministrativi e addetti a servizi essenziali come il portierato, per garantire la continuità dei quali è stata proposta l’applicazione dell’articolo 5-bis della Legge n. 77/20. «Particolare attenzione - sottolinea ancora De Nisi - è stata anche riservata all’Ospedale di Montagna di Serra San Bruno. Il nosocomio necessita di un potenziamento del personale e dei servizi per garantire la sicurezza dei residenti nelle aree montane. Una situazione analoga riguarda il presidio ospedaliero di Tropea, fondamentale per rispondere alle esigenze del principale distretto turistico della Calabria». Non è mancata l’attenzione sul malfunzionamento della farmacia aziendale che ha causato gravi carenze e disservizi: «Il Prefetto Piscitelli – riferisce De Nisi - ha illustrato i miglioramenti già avviati e si è proposto di riorganizzare la distribuzione dei farmaci attraverso un sistema più capillare, che coinvolga i poliambulatori aziendali sul territorio, a beneficio di specifiche categorie di pazienti». Infine, ma non ultimo tema, le risorse destinate all’Asp di Vibo Valentia al fondo socio-sanitario territoriale paurosamente sottodimensionato rispetto alle esigenze del territorio e in percentuale risibile rispetto alle altre aziende della Calabria, con Miserendino che ha «assunto l’impegno di portare la problematica sul tavolo del commissario ad acta». L’audizione si è conclusa con un generale apprezzamento da parte dei consiglieri presenti per l’approccio concreto e la disponibilità della terna commissariale. De Nisi chiosa con «un ringraziamento particolare nei confronti del Prefetto Piscitelli, dell’ingegnere Miserendino, del dottor Orlando, della Presidente Straface e del Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, per la tempestività con cui stanno affrontando le problematiche del personale precario».
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