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Vibo, la Pro loco denuncia le carenze della sanità territoriale

  • Immagine del redattore: Uneba Calabria
    Uneba Calabria
  • 11 minuti fa
  • Tempo di lettura: 2 min
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VIBO VALENTIA - La crisi della sanità vibonese non riguarda soltanto gli ospedali provinciali – Vibo Valentia, Tropea e Serra San Bruno – da anni coinvolti in un progressivo depotenziamento. A soffrire in modo ancora più evidente è la rete sanitaria territoriale, quella che dovrebbe garantire cure di prossimità e alleggerire il carico sul Pronto soccorso, ma che oggi presenta vuoti profondi e disuguaglianze tra i vari comuni. A lanciare un nuovo allarme è la Pro Loco di Vibo Marina, che in un comunicato diffuso il 10 dicembre denuncia la totale assenza di servizi adeguati nella più popolosa frazione del capoluogo: circa 10mila abitanti, un territorio strategico sotto il profilo marittimo, portuale, industriale, ferroviario e turistico, ma privo delle postazioni sanitarie fondamentali. «Una periferia dimenticata». La Pro Loco parla apertamente di “periferia in degrado”, dove i cittadini rinunciano alle cure perché mancano punti di riferimento per diagnosi, prevenzione e assistenza primaria. Un quadro aggravato dal dato più clamoroso: Vibo Marina non ha ricevuto alcun finanziamento dal PNRR – Missione 6 Salute, nonostante il programma nazionale puntasse proprio a ridurre le disuguaglianze e rafforzare l’assistenza territoriale. Secondo l’associazione, la mancata inclusione del territorio nel piano di investimenti tradisce gli obiettivi fondamentali del Pnrr: garantire i Lea, assicurare equità di accesso, creare servizi vicini ai cittadini. Nel documento, la Pro Loco individua una serie di interventi considerati imprescindibili. Postazione Suem 118. Vibo Marina, unica città della provincia con due piani di emergenza redatti dalla Prefettura e sede di numerose attività portuali, «registra un numero elevato di richieste di soccorso. L’assenza di una postazione dedicata rappresenta, secondo l’associazione, una grave criticità». Poliambulatorio specialistico Asp. Annunciato più volte e mai attivato. Nonostante un mandato formale del precedente commissario Asp per l’individuazione di locali, il progetto è fermo da anni.  Casa di Comunità. Vibo Valentia è l’unico capoluogo calabrese a non averne una. La Pro Loco ribadisce la necessità di inserirla nei futuri programmi, individuando Vibo Marina come sede naturale. Attivazione AFT (Aggregazione Funzionale Territoriale). Utile per garantire una presenza dei medici di base in fascia oraria continuata 8-20. Il Distretto avrebbe già avviato l’iter.  Punto vaccinale per bambini e anziani. Attualmente le vaccinazioni pediatriche obbligatorie non vengono effettuate a Vibo Marina. Le famiglie devono percorrere 15-18 km fino al capoluogo.  Turnazione farmacie costiere. La richiesta è di garantire, nei festivi 2026, almeno una farmacia aperta lungo la fascia costiera, evitando i disagi causati dalla mancanza di trasporti nei giorni festivi.  Guardia medica. Necessario migliorare sicurezza e funzionalità degli attuali locali e garantire piena continuità assistenziale. «Un territorio che chiede ascolto». La Pro Loco sottolinea di essersi sempre impegnata nel dialogo con le istituzioni e con le altre associazioni del territorio, per dare voce alle necessità dei cittadini. Ma oggi ribadisce che la situazione di Vibo Marina è “non più sostenibile” e che la comunità ha diritto agli stessi servizi garantiti altrove. In un territorio complesso e strategico come quello costiero-portuale, con un flusso di residenti, lavoratori e turisti in costante aumento, la mancanza di una rete sanitaria adeguata rischia di trasformarsi in un’emergenza permanente.

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