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Reggio, bloccati da 9 mesi i fondi per i disabili

REGGIO – 200 disabili gravissimi a Reggio Calabria e provincia, tra cui 10 persone con Sla, sclerosi laterale amiotrofica, non ricevono da 9 mesi da parte dell’Asp l’assegno di cura mensile di 600 euro necessario a sostenere le spese per l’assistenza domiciliare. In particolare le persone con Sla vivono una sistuazione di grande difficoltà perché non possono muoversi, alimentarsi, comunicare e respirare autonomamente e richiedono un’assistenza di 24 ore su 24 che per le famiglie implica costi ingenti, per poter contare, ad esempio, su una badante e su strumenti fondamentali come sollevatori e comunicatori. Le risorse bloccate ammontano complessivamente a oltre 1.630.000 euro e sono provenienti dal Fondo nazionale per la non autosufficienza (Fna) che ogni anno il Governo stanzia alle Regioni per sostenere le persone con gravi disabilità con assegni di cura mensili. I 9 mesi di ritardo nell’erogazione di queste risorse si sommano a gravi ritardi precedenti: la somma da sbloccare infatti proviene dall’Fna che il Governo aveva già stanziato nel 2015. Francesca Genovese, presidente di Aisla Calabria, sottolinea: “Abbiamo sollecitato i vertici della Asp di Reggio quattro volte, il 27 marzo, il 10 e 29 aprile, e il 3 giugno, ma non c’è stato mai alcun riscontro. Poiché i pazienti afferenti al distretto nord presenti in graduatoria non hanno ancora ricevuto la raccomandata per poter presentare i documenti necessari a ricevere i contributi, significa che neppure a dicembre avranno ciò che spetta loro, nonostante questi fondi si trovino nelle casse della Asp già dal marzo del 2019. Le famiglie e le persone colpite da Sla e da altre gravi malattie non possono attendere i tempi della burocrazia per veder riconosciuto il loro diritto all’assistenza: già molti di coloro che erano in graduatoria sono morti consapevoli del totale disinteresse istituzionale nei loro confronti. Chiediamo un immediato intervento risolutivo alla triade commissariale reggina, la stessa che è stata nominata direttamente dal Governo per risolvere gravi situazioni già in essere alla stessa Asp e non per creare ulteriori disagi a pazienti già provati gravemente dalla malattia”. Aisla è attiva in Calabria con una sezione locale, attiva da 7 anni e presieduta da Francesca Genovese, che segue circa 100 malati di Slae le loro famiglie con aiuti concreti e gratuiti come il sostegno psicologico, il trasporto dei malati con un pulmino attrezzato, la consulenza su temi legata ai fondi per l’assistenza e l’organizzazione di corsi di formazione sulla SLA per medici e operatori sanitari.

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