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Cosenza, si interrompe il servizio Cup

COSENZA - «La sanità calabrese è

sempre più protagonista di paradossi, aggravati da quando il

governo gialloverde ha varato il Decreto Calabria, e a gestirla

sono stati chiamati manager del Veneto e della Lombardia.

Manager che in quelle terre hanno avuto poca fortuna e oggi

cercano di riciclarsi nella nostra regione. E ora le conseguenze

di questa malagestione si ripercuotono inesorabilmente sui

cittadini». Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale

Carlo Guccione. 

«Un esempio - prosegue - è la vicenda che riguarda gli

operatori del servizio Cup dell’Azienda ospedaliera di Cosenza,

che hanno ricevuto in questi giorni una lettera di

licenziamento. La proroga del servizio, infatti, scadrà il 30

novembre ma non si ha ancora alcuna notizia della nuova gara, a

dimostrazione dell’inerzia del commissario dell’Azienda

ospedaliera Giuseppina Panizzoli, che non ha provveduto a

continuare a garantire il servizio essenziale di prenotazione di

prestazioni ospedaliere che vede centinaia di cittadini,

provenienti da tutta la provincia, recarsi agli sportelli del

Cup dell’Azienda ospedaliera di Cosenza». 

«È chiaro - sostiene ancora Guccione - che tutto ciò

comporterà l’interruzione di un servizio fondamentale e, dal

primo dicembre, non è escluso che questa decisione porterà a

enormi disservizi e a problemi di ordine pubblico. Siamo

all’inverosimile. Dopo il 30 novembre cosa accadrà all’Azienda

ospedaliera? Chi garantirà questo importante servizio? Un

servizio che oggi viene garantito grazie alla professionalità

dei 54 operatori. Sarebbe stato più giusto, e anche più

trasparente, indire una gara per individuare la nuova azienda in

modo da proseguire questo servizio atteso che, grazie sempre al

Decreto Calabria, il blocco del turnover persiste e solo chi

frequenta il sistema sanitario calabrese sa quanti infermieri,

biologi, tecnici radiologi, personale amministrativo e tante

altre figure professionali mancano realmente. Nella sola

provincia di Cosenza mancano in totale 350 posti letto per

acuti, si accorpano interi reparti o vengono chiusi, come ad

esempio quello di Ortopedia a Castrovillari con 25 posti letto,

si sprecano milioni di euro per sale operatorie non

collaudabili».

«E adesso per l’inerzia, l’incuria, la malagestione - dice

inoltre il consigliere regionale - si interrompe, senza trovare

alcuna soluzione, un pubblico servizio rischiando di creare

problemi di ordine pubblico. Si continuano a colpire sempre i

più deboli. Ci saremmo aspettati un diverso atteggiamento da

parte del nuovo ministro della salute Roberto Speranza e un

salto di qualità visto che, addirittura, chi è stato fautore del

Decreto Calabria oggi chiede l’introduzione di forti cambiamenti

considerando il peggioramento della situazione sanitaria

calabrese dall’applicazione di questo provvedimento».

«Gli stessi commissari, Saverio Cotticelli e Maria Crocco

conclude Guccione - non possono far finta di nulla o lavarsene

le mani rispetto ai tanti problemi che attanagliano la sanità

calabrese». 

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