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Battaglia a Conte: In Calabria si rischia la chiusura di ospedali

REGGIO CALABRIA - «La situazione critica in cui versa la sanità calabrese potrebbe diventare, molto presto, un’emergenza da codice rosso per molti ospedali a rischio paralisi». E’ quanto afferma il capogruppo del Pd alla Regione, Domenico Battaglia, che sulla questione ha scritto al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al Ministro della Salute, Roberto Speranza, e ai Ministri Luigi Di Maio, Dario Franceschini, Lorenzo Guerini e Teresa Bellanova, oltre che ai capigruppo della maggioranza e ai parlamentari calabresi Ernesto Magorno, Enza Bruno Bossio e Antonio Viscomi. «La carenza del personale medico e paramedico, infermieri e os - sostiene Battaglia - potrebbe portare alla chiusura di molti nosocomi della regione e gravare ancora di più sul diritto alla salute che spetta ad ogni singolo cittadino. Secondo i dati del Siope (Sistema Informativo sulle operazioni degli enti pubblici), nel 2018 la spesa primaria totale degli enti territoriali calabresi è aumentata del 3,7 per cento rispetto all’anno precedente. La sanità, di competenza della Regione, rappresenta la principale destinazione della spesa primaria corrente. I dati ancora provvisori forniti dal Ministero della Salute per l’acquisto di beni e servizi mentre il costo per il personale è rimasto invariato, nonostante i rinnovi contrattuali entrati in vigore nel 2018. A fronte della stabilità dei costi operativi, il risultato di bilancio è peggiorato e per tale difficile situazione il primo Governo Conte è intervenuto ad aprile 2019 con il cosiddetto 'Decreto Calabrià che prevede alcune misure emergenziali valide per 18 mesi. Una legge che però, ad oggi, non è servita a risolvere le emergenze sanitarie calabresi ma ne ha peggiorato le finalità gettando al collasso il comparto sanitario calabrese e che pertanto andrebbe profondamente rivisto dal Governo e dal Parlamento». «Negli ospedali - sottolinea ancora il capogruppo del Pd alla Regione - mancano medici, infermieri e operatori socio sanitari, non si riescono a garantire i Livelli essenziali di assistenza imposti dallo Stato e i cittadini calabresi continuano ad essere privati, nei fatti, del diritto di usufruire delle cure per la salute. Un diritto Battaglia, che non può e non deve essere violato, come afferma l’articolo 32 della Costituzione. Per le ragioni sopra evidenziate a cui si aggiungono altri due aspetti fondamentali quali: possibili turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica, i pensionamenti nel comparto sanitario dovuti alla cosiddetta 'quota 100' e quelli rappresentati dal personale ex legge 285 che andrà tutto in quiescenza entro il prossimo dicembre, nella prossima Manovra finanziaria per l’anno 2020 il Parlamento dovrebbe approvare una norma che consenta alle Regioni, comprese quelle commissariate, di autorizzare le aziende sanitarie e ospedaliere, in deroga alle normative vigenti, di assumere in via straordinaria e urgente, personale medico e paramedico coprendo il 100% del fabbisogno delle relative piante organiche ed il 60% del personale tecnico e amministrativo anch’esso colpito profondamente dai pensionamenti già avvenuti o in corso fino al 31 dicembre 2019».  

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