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L'Aiop a Cotticelli: Impegni non rispettati

CATANZARO - «Devo constatare che, contrariamente a quanto auspicato e concordato, gli impegni presi al cosiddetto 'tavolò valgono meno di zero. Si era infatti detto, lo scorso 3 dicembre, che avremmo avuto contezza delle stime, da voi chieste alle Asp, sui fabbisogni, e che ne avremmo fatto la base per individuare, in maniera condivisa, i tetti di spesa ed i criteri di assegnazione degli incrementi disposti dal Governo e delle somme stanziate per la riduzione delle liste d’attesa». Lo scrive il presidente dell’Aiop Enzo Paolini al commissario al piano di rientro Saverio Cotticelli. «Nel frattempo - prosegue - lei, ed i suoi uffici, avevate garantito la emissione di una direttiva concernente le proroghe rese necessarie per il completamento di procedimenti il cui termine, fissato al 31 dicembre 2019, non potrà essere rispettato per carenze dei vostri uffici, nonché l’indicazione all’Asp di Catanzaro (ma in sostanza valida per tutti) che le procedure per i controlli non possono essere frutto di una personale regolamentazione del soggetto preposto ma regole coerenti con le norme e conformi per tutte le Asp. Riceviamo, dai medesimi uffici, una nota, da lei firmata, con la quale, in sostanza si modificano le direttive impartite solo pochi mesi fa e si afferma che la 'autonomia di sceltà (cioè in sostanza la libera decisione dei cittadini di farsi curare dove e da chi scelgono) non esiste ma, al contrario, sono le burocrazie che stabiliscono di cosa si devono ammalare i cittadini e se le prestazioni da loro richieste possono essere remunerate. Questo, signor commissario, è un comportamento scorretto nel metodo quanto inaccettabile nella sostanza. Avevamo intenzione di esprimere compiacimento per il modo sereno e collaborativo con il quale lei ha condotto il confronto del 3 dicembre, ma evidentemente l’arroganza e la consueta volontà dei suoi collaboratori, nella Asp ed in Regione, di 'aggiustarè i bilanci a spese dei servizi da rendere ai cittadini ha preso il sopravvento. Noi abbiamo diligentemente risposto nei termini brevissimi da lei indicati, alla richiesta di formulare le nostre osservazioni ma vediamo che siamo alle solite. Ci aspettiamo anche la pretesa di imporre i tetti di spesa secondo le annunciate determinazioni del subcommissario Crocco che non abbiamo ancora avuto la fortuna di conoscere». «In questo modo irresponsabile, signor commissario - conclude Paolini - non arriverete ad altro che alla diminuzione dei servizi di qualità, alla soppressione di posti di lavoro, a danni e disagi per i cittadini, ed ad incremento della spesa. Oltre che all’esplosione di una enorme mole di contenzioso ascrivibile non agli avvocati (questa volta sarà ben chiaro) ma solo alla miope incompetenza, arroganza dei suoi uffici».

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