Reggio, una favole per parlare di sclerosi
REGGIO CALABRIA - Reggio Calabria è stata
protagonista della nuova tappa del roadshow di presentazione del
libro «Una formidabile gara di ballo», che ha coinvolto in
questa occasione il Centro sclerosi multipla del Grande Ospedale
Metropolitano «Bianchi Melacrino Morelli» di Reggio Calabria.
L'incontro ha visto tra i relatori Umberto Aguglia e Paola
Valentino, rispettivamente ordinario di Neurologia
all’Università Magna Graecia di Catanzaro e associato alla
stessa Università.
«Il volume - è scritto in una nota - è nato dall’incontro tra
Carthusia Edizioni, casa editrice specializzata in editoria per
ragazzi, un gruppo di mamme con sclerosi multipla e Roche Spa,
azienda impegnata nella ricerca di soluzioni terapeutiche
innovative nelle neuroscienze, che ha voluto organizzare il
roadshow per portare la favola alle famiglie che convivono con
questa diagnosi, direttamente nei Centri Sclerosi Multipla di
tutto il territorio italiano. 'Una formidabile gara di ballò
racconta la storia di una madre speciale, una GalliNella rossa,
innamorata della sua coraggiosa famiglia, che non rinuncia a
mettersi alla prova in una gara di ballo molto ardua per lei,
anche quando un lupo, metafora della sclerosi multipla,
invisibile a tutti tranne che a lei, cerca in ogni modo di
metterla in difficoltà».
«Quella tra Roche e Carthusia Edizioni - ha sostenuto Aguglia
- è un’iniziativa molto importante perché, per le persone con
sclerosi multipla, la comunicazione e la condivisione può avere
degli effetti positivi soprattutto dal punto di vista
psicologico e nelle relazioni intra-familiari. L’utilizzo di una
'storia universalè come la favola per raccontare la patologia
dei genitori ai propri figli facilita la condivisione e la
comunicazione. Attraverso il libro si trasmette il messaggio
che, quelle difficoltà e limitazioni che la patologia provoca
alle persone con sclerosi multipla, possono essere superate con
tenacia e impegno e con il supporto dei propri familiari e dei
medici del Centro di riferimento. Inoltre, oggi, con la
possibilità di soluzioni terapeutiche che hanno un impatto
positivo sulla progressione della disabilità, la convivenza con
la patologia è decisamente cambiata e gran parte dei pazienti
sono in grado di continuare una vita sostanzialmente normale
senza rinunciare alle proprie progettualità future».