Il vescovo di Lamezia: L'ospedale sia sempre luogo di cura
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LAMEZIA TERME - «L'ospedale sia
sempre più un luogo di cura. E’ un peccato sentire che si
debbono diminuire determinate cose perché non ci sono i soldi,
perché l’economia passa avanti e dimentichiamo invece i bisogni
fondamentali ed essenziali dell’uomo che fanno parte dei diritti
dell’uomo. E’ veramente una pena sentire queste cose». Così il
vescovo Giuseppe Schillaci nel corso dell’omelia durante la
celebrazione eucaristica della giornata del malato.
«Nel nostro piccolo - ha aggiunto il presule - adoperiamoci
perchè il nostro presidio sia sempre più rafforzato in questa
direzione, perché ci si possa sempre più prendere cura dei
fratelli che sono nella sofferenza, nell’indigenza. Onoriamo Dio
così, anche battendoci per la giustizia, per le cose vere, per
le cose buone, per le cose giuste. Siamo qui per chiedere
l'intercessione della Beata Vergine Maria che ci dia la forza di
essere sempre più attenti, di custodirci gli uni gli altri per
essere veramente discepoli. Salomone riconosce tutta la sua
pochezza, tutta la sua fragilità. Come Salomone anche noi
invochiamo e ci rivolgiamo a Dio in questa giornata per
intercessione della Beata Maria Vergine di Lourdes. Salomone,
consapevole della propria condizione, non sa dire altro che
'Signore ascolta e perdonà. Ed è quello che stasera dobbiamo
fare nostro».
«Questa - ha detto ancora mons. Schillaci - è una preghiera
autentica. E nella autenticità dobbiamo pensare la nostra vita.
Chiediamo a Dio di essere ascoltati, lasciando dietro di noi
ogni altra considerazione. In modo particolare a partire dal
Vangelo che abbiamo ascoltato, allontanando quel rischio che
possiamo cogliere di fermarci, di quasi cristallizzarci nelle
tradizioni. Noi ci vogliamo avvicinare sempre di più.
Avviciniamoci sempre di più a Lui per avvicinarci sempre di più
all’uomo, soprattutto a chi è nella necessità all’indigente. Noi
vogliamo veramente onorare Dio ed in questo senso ci aiuti
Maria, la mamma nostra, come Lei lo ha fatto. Maria ha ascoltato
la parola, l’ha meditata e l’ha messa in pratica. Preoccupiamoci
soprattutto di chi è nel bisogno nell’indigenza».