Guardie mediche, soppressione sospesa

CATANZARO - Il Commissario per la Sanità in Calabria, Saverio Cotticelli, insieme al dirigente generale del Dipartimento salute della Regione Calabria, Antonio Belcastro, ha chiesto alla Commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro di "sospendere l’esecutività" della delibera con la quale venivano soppresse 35 postazioni di guardie mediche su 60 ricadenti nel territorio degli 80 comuni dell’Asp di Catanzaro. La motivazione addotta da Commissario e Dirigente generale è che la delibera "deve essere sottoposta alla valutazione del Comitato permanente per la medicina generale". Immediate le reazioni. «L’unione fa la forza, il che si è visto con l’annunciata sospensione, da parte della struttura commissariale del governo, della delibera con cui la commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro aveva ridotto da 60 a 25 le postazioni dell’ex Guardia medica nel territorio catanzarese»: è il commento dei parlamentari Bianca Laura Granato, Wanda Ferro, Giuseppe d’Ippolito, Paolo Parentela e Antonio Viscomi, che assieme alla senatrice Silvia Vono (Italia Viva) hanno raccolto l’appello dei sindaci della provincia di Catanzaro volto a ridiscutere il provvedimento con cui l’Asp catanzarese aveva rivisto al ribasso l’organizzazione delle ex Guardie mediche nel territorio in questione. Presto la Conferenza dei sindaci interessati per individuare la nuova strada da intraprendere, atteso che la normativa a riguardo, che risale al decreto del commissario ad acta numero 94/2012, non consente di tagliare le postazioni di continuità assistenziale da 60 a 25, prevedendone nel complesso 50 per tutta l’Asp di Catanzaro. «Restiamo convinti – concludono gli stessi parlamentari – che ogni scelta in proposito debba essere concordata con i sindaci coinvolti e che non possa prescindere da due elementi: l’emergenza in atto sul Coronavirus e la riorganizzazione dell’assistenza territoriale, in corso, che deve tenere conto delle specificità dei singoli Comuni e delle peculiarità demografiche e orografiche dell’area catanzarese, sul presupposto che la tutela della salute non può ridursi a numeri e parametri, riguardando persone, la cui dignità non può essere in alcun modo sminuita».